«La difesa apprestata non è, né mai si tradurrà, in una crociata contro una categoria di commercianti o chicchessia». Dieci giorni dopo l’aggressione a Raffaele Lo Savio – meglio noto come Raffa dj – nel corso della manifestazione Lungomare liberato l’avvocato difensore del ragazzo, Ferdinando Spilotri, interviene per placare il dibattito scatenatosi dalla sera di domenica 12. L’azione legale «è tesa solo ed esclusivamente alla tutela dei diritti dell’assistito», sottolinea. Per accertare le responsabilità – «non importa che mestiere essi svolgano o a quale categoria possano appartenere» – degli aggressori di Lo Savio.
La vicenda, prosegue Spilotri, non «diverrà un palcoscenico dal quale agitare le masse o fomentare rivolte». Per queste ragioni il penalista invita alla «sobrietà e al rispetto reciproco da parte di tutti, ciascuno secondo il proprio ruolo». E conclude auspicando «un abbassamento dei toni in una vicenda che merita di essere affrontata con la dovuta obiettività e serenità nelle competenti sedi».
La settimana scorsa la polizia ha denunciato tre persone con laccusa di lesioni. Si tratta di due paninari e di un frequentatore abituale di piazza Nettuno. La squadra mobile ha identificato i tre dopo aver visionato i numerosi video girati con i telefonini quella sera. Come ha raccontato Raffaele Lo Savio a CTzen, il ragazzo è stato «colpito a tradimento con un pugno in faccia, poi alcuni mi hanno picchiato, mentre altri distruggevano la mia bici. Non sono riuscito nemmeno a difendermi, un vigile è riuscito a portarmi via prendendosi pure lui un bel po di botte».
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