È stata dimessa con una prognosi di 15 giorni Rosa Rinaudo, la donna di 73 anni, aggredita oggi nelle campagne di Cefalù da un branco di cinghiali, che ha ucciso il marito, Salvatore di 77 anni. Nel pomeriggio ha lasciato l’ospedale San Raffaele Giglio, dove era stata condotta subito dopo la tragedia che ha colpito la sua famiglia. Ha ferite agli arti e all’addome, che i medici le hanno suturato e, fortunamente, non si sono registrate complicazioni.
La donna è arrivata al pronto soccorso cosciente, accompagnata da un vicino. «Riportava – spiegano dalla direzione sanitaria del nosocomio – ferite multiple agli arti inferiori e all’addome». Sottoposta a esami strumentali, è stata poi trattata e suturata, con l’intervento dei medici di traumatologia. «La situazione è sotto controllo – assicura il direttore sanitario Giuseppe Ferrara – possiamo essere tranquilli sullo stato della paziente, che non è mai stata in pericolo di vita».
Per il marito, invece, non c’è stato nulla da fare. Il tentativo di salvarlo dalla furia degli animali selvatici è stato vano. Rosa era accorsa dopo aver sentito le urla del congiunto, intervenuto, a sua volta, per proteggere i propri cani dal branco di suidi allo stato brado. L’uomo, però, è finito a terra, mentre gli animali caricavano. «Sono distrutta» ha detto agli investigatori, che l’hanno ascoltata per ricostruire la dinamica dell’aggressione. Intanto a Cefalù il sindaco Rosario Lapunzina ha dichiarato il lutto cittadino nel giorno delle esequie,
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