Affonda nave da 7mila tonnellate a largo di Siracusa «Evento straordinario, ma non c’è materiale inquinante»

Una nave cargo, la Mustafa Kan, lunga 136 metri è affondata in mare a largo di Avola, nel Siracusano. Si tratta di un’imbarcazione da circa settemila tonnellate battente bandiera panamense che, secondo quanto riferito dalla Guardia costiera di Catania che coordina le operazioni, non trasportava materiale inquinante. Trasportava ottomila tonnellate di fosfato di ammonio, un sale usato essenzialmente come concime chimico e che, secondo la Guardia costiera, non risulta sostanza inquinante. 

Sul posto – una ventina di miglia a est di Avola – si trovano cinque unità della Guardia costiera, mezzi aerei e alcune unità della Castalia, società che si occupa di antinquinamento da idrocarburi. Nonostante, infatti le rassicurazioni dei soccorritori, resta da valutare quanto carburante avesse nei serbatoi. «Al momento possiamo dire che non c’è inquinamento», fanno sapere dalla società Castalia che già stamani ha inviato il suo mezzo più vicino che si trovava ad Augusta, nel pomeriggio se n’è aggiunto un altro da Pozzallo e infine sta raggiungendo il luogo dell’inabissamento anche un mezzo più grande di stanza a Messina. «Sono pronti a intervenire in caso di necessità, per ora sono solo di pattugliamento», precisano dalla compagnia. 

«È certamente un evento straordinario che una nave così grande affondi», spiegano dalla Guardia costiera. A bordo si trovavano 16 persone che sono state tratte in salvo e portate a Siracusa. L’imbarcazione era in navigazione dal Marocco verso la Croazia e, intorno alle tre e mezza dalla notte scorsa, ha lanciato l’allarme. Secondo le prime ricostruzioni, avrebbe cominciato a imbarcare acqua nella sala motori e, nel giro di alcune ore, il mezzo sarebbe affondato. «In emersione resta ancora ben poco», precisano i soccorritori. Non è ancora chiara l’origine della falla. 

Nelle prossime ore si valuterà se e come intervenire per rimuovere l’enorme mezzo. Sarà importante ricostruire quando ha fatto rifornimento l’ultima volta e quanto carburante ci sia ancora nei serbatoi, oltre che accertarsi dell’esatta natura del materiale trasportato. 

Salvo Catalano

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