Aeroporto Comiso, si torna a discutere bando per l’affitto Sindaca: «Interessati a chi garantirà immediata liquidità»

«Noi abbiamo le idee chiare e le faremo presenti nella riunione, perché bisogna trovare un futuro all’aeroporto ma tramite scelte oculate». Tra poche ore la sindaca di Comiso, Maria Rita Schembari, siederà in rappresentana del Comune al tavolo dell’assemblea di Soaco, la società che gestisce l’aeroporto Pio La Torre. Lo scalo ragusano da tempo è al centro di una crisi che ne ha messo in discussione il destino: pochi voli e una riduzione sensibile del numero di passeggeri che si riflette inevitabilmente nelle casse finanziarie della società e di lì nei bilanci. L’ultimo – il consuntivo 2017 – si è chiuso con un disavanzo di oltre due milioni e 350mila euro.

Al centro della riunione di questo pomeriggio ci sarà la definizione del bando pensato da Soaco – le cui quote sono divise tra Intersac, che ne detiene il 65 per cento, e il Comune comisano che possiede il restante 35 per cento – per affittare temporaneamente l’azienda a privati. Una misura che, nell’ottica della società, dovrebbe rappresentare un passo intermedio verso una futura vendita delle proprie quote da parte di Intersac, al momento gestita dai commissari liquidatori. «Il bando ci è stato presentato già a inizio mese durante l’ultima assemblea, ma abbiamo deciso di prendere tempo per potere sotttoporlo a un consulente legale – commenta Schembari -. Parere che abbiamo già girato oltre una settimana fa a Soaco». 

Nel documento si sottolineerebbe come il futuro bando dovrà tenere conto soprattutto dell’articolo 8 della convenzione con cui il Comune ha concesso a Soaco l’aeroporto. «Il legale ha sottolineato che bisogna vagliare gli aspetti che concernono l’utilizzo dei beni strumentali presente nell’infrastrutture. L’articolo 8 prevede la possibilità di concedere a soggetti terzi singoli servizi. In questa storia – ricorda Schembari – bisogna tenere a mente che il nostro ruolo è duplice. Non siamo solo soci di minoranza, ma anche proprietari dello scalo». Da questo punto di vista, l’intento dell’ente locale è quello di capire se sia il caso di fare un bando unico oppure tanti quanti i servizi che si punterà a cedere a eventuali soggetti interessati. «Da proprietari non abbiamo alcuna intenzione di fare deprezzare la struttura, ogni azione che verrà fatta dovrà essere oculata – avverte la sindaca -. La prima garanzia di cui avremo bisogno è la liquidità delle casse finanziarie del subentrante».

Sulla delicata situazione degli aeroporti minori siciliani – oltre Comiso, anche quello di Trapani Birgi – a inizio lugli il presidente della Regione, Nello Musumeci, ha convocato una tavola rotonda a cui hanno preso parte i vertici delle società che gestiscono gli scali isolani. Dalla riunione è emersa la tesi secondo cui per difendere il futuro dei trasporti aerei in Sicilia bisognerà percorrere la strada che porta all’istituzione di società capaci di accentrare e coordinare la gestione di più aeroporti. L’ideale, per il governatore, sarebbe quella di una società che gestisca Catania e Comiso e un’altra che si occupi in maniera sinergica di Punta Raisi e Birgi. Intanto è di ieri la notizia della sospensione per due mesi dei collegamenti aerei tra Comiso e Roma coperti da Ryanair. La compagnia low cost non volerà dal Pio La Torre dall’1 settembre al 27 ottobre, per poi modificare lo scalo di destinazione. Non si atterrerà più a Fiumicino, ma a Ciampino. Un cambiamento di programmazione che, stando ai vertici di Soaco, non sarebbe legata alle difficoltà dello scalo comisano quanto ai problemi tecnici e gestionali che ultimamente interessano la compagnia aerea. 

Simone Olivelli

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