Aeroporti, i dati Sac e Soaco visti da un imprenditore Zappalà: «Comiso un danno per la nostra economia»

«I numeri sui flussi di passeggeri dell’aeroporto condannano in modo inequivocabile la governance di Fontanarossa». Così Salvo Zappalà – imprenditore impegnato nel settore turistico, titolare della Dimsi investimenti e turismo – risponde all’analisi del docente Giuseppe Inturri sul traffico passeggeri dello scalo etneo. «Mentre l’intero sistema aeroportuale italiano cresce – afferma Zappalà – dalle nostre parti siamo costretti a commentare risultati con il segno negativo». 

Secondo Inturri, professore di Trasporti al dipartimento di Ingegneria civile e ambientale dell’università di Catania, il calo del 2.7 per cento nei collegamenti nazionali non deve impensierire. «Ci siamo ricollocati sugli stessi tassi di crescita precedenti al 2012», ha spiegato a MeridioNews. E, inoltre, si tratta di una visione parziale, alla quale si deve aggiungere il risultato positivo ottenuto dall’aeroporto di Comiso. Un approccio condiviso anche da Zappalà. Che, però, ritiene «necessaria un’analisi più profonda, integrata da alcuni passaggi – elenca – La quasi totale mancanza di attività commerciale del management della Sac, l’ostinazione a non utilizzare a pieno regime i finger (i sistemi che collegano direttamente gli aerei ai gate, ndr), il mancato completamento del parcheggio principale». Elementi ai quali, sottolinea, va aggiunto l’aumento del prezzo dei biglietti. Inoltre «i vertici della Sac dovrebbero intervenire e mettere in discussione la gestione portata avanti dal board di Assoclearance», l’ente che assegna le bande orarie negli aeroporti italiani. 

Salvo Zappalà non condivide nemmeno la valutazione complessiva del sistema coordinato da Sac e Soaco, le due società che gestiscono gli aeroporti Fontanarossa e Pio La Torre. Per Giuseppe Inturri i due scali «stanno lavorando in sinergia, così come previsto». Diversa l’opinione dell’imprenditore, che fa parte del Tavolo per le imprese. «L’aeroporto di Comiso, distante soltanto 40 minuti di auto da quello di Catania, non aveva ragione di esistere», dichiara. «Gli stessi ragusani utilizzano Fontanarossa per i loro spostamenti – aggiunge – Si tratta di un’opzione che ha sottratto ingenti risorse pubbliche che si sarebbero potute utilizzare per incrementare i margini di crescita dello scalo catanese». Per questo motivo Zappalà invita a «una presa di coscienza collettiva per comprendere il danno che si sta arrecando alla nostra economia».

Redazione

Recent Posts

Polizia arresta a Catania due rapinatori armati di coltello

Un 49enne tedesco e un egiziano di 28 anni sono stati arrestati per rapina in…

15 minuti ago

Hanno accoltellato un ragazzo a Cinisi: condanna definitiva a sei anni per Alberto e Filippo Mulè

Ricorso respinto e condanna confermata. La quinta sezione della corte di Cassazione ha respinto il…

37 minuti ago

Incidenti stradali, nel 2024 investiti e uccisi 475 pedoni: 37 in Sicilia

In Italia nel 2024 sono state investite e uccise 475 persone, cioè una ogni 18…

1 ora ago

Palermo, padre e figlio arrestati a Ballarò per spaccio di droga

Padre e figlio arrestati per spaccio di droga. È successo a Palermo, dove un 48enne…

2 ore ago

Siracusa, sequestrano un 19enne di una banda rivale. Nove arresti da parte dei carabinieri

I fatti scatenanti risalgono allo scorso 20 giugno, quando nel quartiere Jungi di Scicli si…

2 ore ago

«Sono dipendente dal crack e ho rubato un’auto a Librino». Si autodenuncia 21enne di Catania

Un'autodenuncia che sembrerebbe anche una richiesta d'aiuto. A Catania un 21enne è andato nel commissariato…

3 ore ago