Adrano, a fuoco una tenda per ospitare migranti Donata dai cittadini, ipotesi è di incendio doloso

Un gesto che potrebbe essere definito di intolleranza razziale ma saranno le indagini delle forze dell’ordine ad appurare la verità. Ignoti 48 ore fa avrebbero appiccato il fuoco a una tenda da campo donata dai cittadini di Adrano a un gruppo di migranti che vive da tempo in città e che aveva fatto di contrada Pulica, non distante dallo stadio dell’Etna, il proprio punto di appoggio. La nazionalità dei cittadini stranieri non è stata resa nota a loro tutela, ma potrebbe trattarsi di cittadini extracomunitari. La tenda è stata devastata dalle fiamme: è rimasto in piedi solo lo scheletro in ferro del telaio.

Il resto è stato divorato dalle fiamme di un rogo la cui origine sembra essere dolosa. La struttura sarebbe stata donata dai cittadini ai migranti circa dieci giorni fa: i volontari che si occupano di loro offrono solitamente pasti caldi, vestiti e beni di conforto. A quanto sembra, il gruppo di stranieri avrebbe dormito in tenda per una settimana. Poi uno o più persone non avrebbero gradito la loro presenza e avrebbero usato le fiamme per ottenere l’allontanamento dei migranti. Ora rimasti senza alcun riparo. «Ho appreso da poco la notizia – dice il sindaco Pippo Ferrante – preferisco, per il momento, non commentare. Voglio prima accertare chi fossero gli occupanti della tenda e capire cosa sia effettivamente successo. Quando avremo le idee più chiare sapremo come agire».

E se ad Adrano si rischia di parlare di intolleranza, a Santa Maria di Licodia si pensa all’accoglienza. Quella nei confronti di due nuclei familiari siriani, per un totale di nove persone, provenienti dal campo profughi di Beirut, in Libano. Le due famiglie saranno ospitate in alcune abitazioni private del centro storico, usufruendo del sistema di accoglienza degli Sprar. La permanenza nel territorio licodiese di questi nuclei familiari sarà di un anno, così come previsto dal progetto, ma potrà essere prorogata in virtù di un loro reale inserimento nel tessuto sociale locale. L’obiettivo è chiaramente l’integrazione sociale, oltre che l’inserimento in ambito scolastico dei bambini e un tirocinio formativo per gli adulti.

Salvatore Caruso

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