Addio verbalino, adesso basta un clic

«Seguo da parecchio tempo il problema del ritardo nella registrazione degli esami ed ho tentato di trovare soluzioni adeguate ma senza un reale successo. Quando ho cominciato esistevano dodicimila verbalini non registrati. Da alcuni anni stiamo lavorando alla ricerca di una soluzione tecnologica, la registrazione elettronica dell’esame, che consenta di risolvere in radice il problema e adesso è arrivato il momento di sperimentarla». Così il professor Giuseppe Vecchio, preside della facoltà di Scienze Politiche di Catania, presenta la novità che sta cambiando le abitudini dei docenti e degli studenti della sua facoltà. Si tratta di un sistema che permette di controllare la regolarità della carriera dello studente a livello amministrativo e didattico e di registrare in tempo reale l’esame e il suo esito sulla banca dati d’ateneo e quindi di aggiungerlo direttamente alla carriera scolastica dello studente.
 
Funziona così: ciascun professore ha una smart card personalizzata grazie alla quale, con la sua password e il suo pin, accede direttamente al sistema, aprendo le prenotazioni degli studenti e facendo sì che si attenzioni immediatamente la loro situazione amministrativa e didattica, ovvero, che si verifichi che lo studente sia in regola dal punto di vista contributivo e che abbia superato tutti gli esami necessari per poter essere ammesso a quello specifico esame, controllando i requisiti relativi alla propedeuticità, gli sbarramenti di passaggio di anno o la frequenza regolare, cioè tutto ciò che è previsto dall’ordinamento didattico. In questo modo la prenotazione diventa una domanda di esami rigorosamente controllata sul sistema elettronico che permette di sapere se lo studente abbia o meno i requisiti per sostenere l’esame. Se lo studente non li ha, viene prenotato con riserva e quindi viene informato e spinto ad andare in segreteria per correggere la propria posizione.
 
«L’idea nasce per semplificare il sistema. In quello attuale – denuncia il preside Vecchio – il professore esamina lo studente senza verificare che quest’ultimo sia in regola e conseguentemente senza sapere se l’esame sia valido o no, e prima di accorgerci che un esame è nullo passano mesi, forse anni, viste le lunghe procedure cui ci obbliga il cartaceo. Con la registrazione elettronica si attua invece un controllo preventivo e quindi non dovrebbe più succedere, per esempio, che in vista della laurea il laureando scopra che ha un esame annullato o non regolare o una tassa da regolarizzare, come è avvenuto in passato».
 
Scienze Politiche non è la sola facoltà dell’Ateneo catanese che sta sperimentando la registrazione elettronica degli esami: contemporaneamente ci sono un corso di laurea in ingegneria informatica, uno di informatica e di matematica e uno di economia e anche qualche professore di medicina che stanno cominciando ad usare questo sistema, che è potenzialmente disponibile per tutto l’Ateneo. Per estenderlo a tutte le facoltà però bisogna che ognuna avvii autonomamente le procedure specifiche corso per corso. «Tali procedure – dice Vecchio – sono semplici e disponibili, sta ad ogni facoltà vedere quando attivarle».
 
Gli studenti all’inizio hanno accolto positivamente l’introduzione del nuovo sistema di registrazione degli esami, cogliendone gli aspetti più innovativi e i vantaggi organizzativi: «È una gran bella novità – si legge sul forum di facoltà – sia perché risolve i classici problemi legati ai verbalini, sia perché così i fuori sede non devono andare per forza in facoltà a prenotare un esame, ma possono farlo comodamente da casa risparmiando tempo». Un altro studente aggiunge: «Io penso che sia una cosa molto importante e molto innovativa. Era ora che la nostra facoltà si mettesse in moto e al passo di quasi tutte le altre. Certo, è ovvio che per i primi tempi ci saranno dubbi e non poche domande riguardo ad una cosa a cui non eravamo abituati».
 
E in effetti le domande sono tante, e anche i dubbi: il forum è stato infatti animato da richieste di chiarimenti e da denunce di problemi con le prenotazioni, per codici sbagliati o esami non presenti, tanto da far affermare a qualcuno che «con sto fatto delle prenotazioni on-line non ci si capisce niente!». «Nonostante io apprezzi l’iniziativa della registrazione elettronica – dichiara un altro studente – visti tutti i disguidi sto cominciando a cambiare idea. È una mia sfiga personale o davanti alla segreteria didattica c’è la fila per risolvere questi “disguidi”? »

Riguardo a queste reazioni e agli inconvenienti provocati dalle nuove procedure il Preside afferma: «Posso dire che non ci sono proteste significative. Ci sono difficoltà, questo sì, da parte di alcuni studenti e di alcuni docenti dovute a ridondanze nel sistema e a diversi problemi.. Ma è anche normale che un sistema in sperimentazione causi qualche problema: penso che in nessuna cosa si possa raggiungere la perfezione subito e fin dall’inizio, si fanno sempre degli errori, si deve però avere l’umiltà di chiedere scusa e di presentarla come una sperimentazione. In ogni modo, per far sì che funzioni è indispensabile l’adesione e la collaborazione degli studenti».
 
Il Preside è comunque convinto che il sistema che sta adottando per la sua facoltà sia uno strumento pedagogico nei confronti degli studenti: «li abituiamo così ad usare fin dall’inizio le procedure informatiche che saranno chiamati ad usare quando si troveranno nelle posizioni di responsabilità durante la loro carriera lavorativa. E poi, in fondo, informatizzare le procedure – conclude Vecchio – è una prassi che sta prendendo sempre più piede nella nostra società proprio perché semplifica e migliora la qualità della nostra vita». Si direbbe quindi che la confusione e i disagi che la procedura sta suscitando nel presente siano solo il giusto prezzo da pagare per migliorare la qualità del futuro.

Agata Pasqualino

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