Acque agitate in casa Acr Messina. Domenica la squadra peloritana ha infatti perso pesantemente, 0-3 il finale, il derby contro l’altra squadra dello Stretto, l’Fc Messina. Le conseguenze della stracittadina persa sono state pesanti: in serata, infatti, sono arrivate le dimissioni in blocco di staff dirigenziale, tecnico e medico, oltre a quelle dei collaboratori. Dimissioni respinte in blocco se si escludono quelle di Pasquale Rando, tecnico che aveva preso il posto di Michele Cazzarò (esonerato dopo poche giornate) e che tornerà a ricoprire il ruolo di responsabile dell’area tecnica. Il club peloritano ha già scelto il successore: si tratta di Karel Zeman, figlio del ben più famoso tecnico boemo Zdenek Zeman.
Classe ’77, nato a Palermo, per Zeman si tratta della seconda esperienza in Sicilia. Lo scorso anno, infatti, guidò il Gela, sempre in serie D, nella prima parte di stagione, rassegnando le dimissioni a inizio dicembre. Con lui la squadra conquistò 20 punti in 13 partite, nonostante l’handicap legato allo stadio Presti, inagibile, che costrinse i biancazzurri a giocare le sfide interne senza il sostegno del pubblico. Il tecnico, inoltre, parlò di dimissioni arrivate anche per la decisione della società di disattendere le ambizioni di alta classifica e le condizioni di lavoro poco professionali.
Adesso Zeman junior arriva a Messina, in una piazza calda e sicuramente abituata a ben altri palcoscenici. La stagione dell’Acr, partita con l’obiettivo di stare nelle posizioni di alta classifica, non è iniziata benissimo: la squadra si trova al nono posto, con 14 punti conquistati dopo dieci giornate. Le quattro sconfitte subite fin qui sono state giudicate eccessive non solo dai tifosi (che in più occasioni hanno manifestato il loro disappunto) ma anche dalla società, che ha fatto capire come «gli investimenti fatti in estate non giustifichino – secondo le parole dell’amministratore delegato Paolo Sciotto – tale posizione».
La rivoluzione in casa Acr Messina era cominciata già la scorsa settimana con l’esonero del direttore sportivo Antonio Obbedio, provvedimento «assunto a causa di una gestione sportiva non ritenuta in linea con gli obiettivi prefissati a inizio stagione». Il ds, in sostanza, è stato accusato di aver costruito una squadra non all’altezza. E in tal senso vanno intesi anche i colloqui avviati dalla società con alcuni calciatori over per rimodulare i loro contratti. Dalla dirigenza, momentaneamente bocche cucite e poca voglia di parlare. E si presume che le prime parole del tecnico arriveranno alla vigilia della prossima sfida che attende i peloritani, quella in trasferta contro il Corigliano. Risollevare le sorti della squadra non sarà facile, insomma, ma se buon sangue non mente Zeman potrebbe quantomeno regalare spettacolo al pubblico di fede giallorossa.
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