«Sono uscito dall’aula perché non sono d’accordo con la politica che ha intrapreso il governo nazionale sulla questione dei migranti». Si giustifica così il consigliere acese di opposizione Bruno Piro, che il 21 marzo ha scelto di abbandonare la seduta del senato cittadino di Acireale e disertare il minuto di silenzio indetto dalla consigliera Mariella Bonanno per ricordare «i migranti vittime del mare, che scappano da guerre di cui l’Occidente è corresponsabile».
Il consigliere Piro è tornato sulla questione due giorni fa, in una nuova seduta del consiglio comunale, con delle motivazioni che non hanno comunque sedato le perplessità. Contattato da MeridioNews, il politico eletto con la lista Primavera non demorde e declama i motivi che lo hanno spinto ad abbandonare il civico consesso: «Mi definisco di estrema destra, ma non sono razzista – dichiara -. Non ho nulla contro gli stranieri, tanto che in passato sono stato fidanzato con una donna di religione musulmana e con una maliana, ma adesso ho paura perché in questi barconi si nascondono terroristi. Viviamo in un momento di crisi per gli italiani e questi migranti invece hanno tanti privilegi». Il riferimento è quello ormai noto agli smartphone e ai soldi, che in realtà i migranti non percepiscono. A queste affermazioni il consigliere affianca anche quelle della leader della destra francese Marine Le Pen: «Ci trasformeremo in una repubblica islamica continuando di questo passo». Le parole del consigliere non si arrestano nemmeno davanti all’evidenza. Gli attentatori che hanno colpito l’Europa negli ultimi mesi spesso sono nati e cresciuti in nelle stesse nazioni in cui hanno ucciso. Lupi solitari che non sono mai arrivati con i barconi. «Chi ha figli come me ormai ha paura – continua Piro -. Il consiglio comunale esprime le varie realtà cittadine e io mi sento in dovere di rappresentare una parte della città che la pensa così».
Il consigliere, poi, lancia le accuse anche ad alcuni suoi colleghi tacciandoli di non avere il coraggio di esprimere le loro reali opinioni, in più analizza l’intervento della consigliera Bonanno come una strumentalizzazione politica: «Parte delle persone che hanno rispettato quel minuto di silenzio lo ha fatto per questioni di facciata, quando poi dietro le quinte la pensa come me. Non si può fare un minuto di silenzio per ogni cosa. Il 28 di aprile, per esempio, potrei pensare di chiedere un minuto di silenzio per ricordare la morte di Benito Mussolini, ma non lo faccio». Piro si dice ammiratore di Giorgio Almirante. Insieme al consigliere anche il collega Antonino Sorace, eletto con la lista Acireale Critica e adesso confluito nel gruppo misto, non ha presenziato al minuto di silenzio. L’uomo, già noto per gli interventi coloriti nei confronti della deputata Angela Foti e per le ironiche frasi nei confronti dello schermidore olimpico Enrico Garozzo, finisce ancora sul banco degli imputati. Sempre a proposito di migranti lo scorso febbraio si è imbattuto in una frase che ha suscitato un vespaio di polemiche. Ma dietro la sua assenza in aula stavolta il consigliere si dissocia da Piro. «Mi sono assentato perché dovevo fare la pipì, l’ho detto anche a Piro – spiega Sorace a MeridioNews -. Mi capita spesso di uscire dall’aula quando parlano alcuni colleghi di maggioranza, perché molti i discorsi se li scrivono nei bigliettini, e io mi annoio. Non ho ascoltato l’intervento di Bonanno, che comunque condivido».
Alle dichiarazioni dei consiglieri di opposizione risponde la consigliera Bonanno, fautrice dell’iniziativa del minuto di silenzio. Sottolineando che l’intervento che ha fatto in consiglio invitava tutti alla riflessione: «Non dobbiamo avere pregiudizi, è facile avercela con gli immigrati e non dare soluzioni», dice a MeridioNews. Bonanno spiega anche alcune iniziative: «Gli immigrati devono essere visti come una risorsa creando nuovi posti di lavoro nell’agricoltura e il chilometro zero valorizzando i prodotti agricoli biologici».
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