Turismo dei rifiuti. Sembra questa l’ultima minaccia per il Comune di Acireale, che negli ultimi giorni ha diffuso un avviso rivolto ai «residenti dei Comuni limitrofi» ricordando che è «severamente vietato abbandonare e depositare i propri rifiuti» nelle strade e nei cassonetti della città dei cento campanili. La nota è seguita all’inizio a Santa Maria la Stella, frazione di Aci Sant’Antonio, del servizio di raccolta porta a porta. Misura che, secondo l’amministrazione guidata dal sindaco Roberto Barbagallo, ha causato un danno alle strade confinanti con il territorio acese. Vie che – si legge nel comunicato – «sono puntellate di microdiscariche» e che nei prossimi giorni saranno controllate «in orario diurno e serale» con l’obiettivo di individuare i trasgressori che «saranno puniti con pesanti sanzioni».
A commentare l’avvertimento è l’assessore all’Ambiente di Aci Sant’Antonio, Sebastiano Raneri: «Non ho ben capito da dove viene la certezza che gli incivili provengano dai paesi limitrofi – dichiara – in quanto già a noi, in passato, è capitato di beccare persone che venivano addirittura da Belpasso per buttare la spazzatura nei nostri cassonetti». Riguardo alla possibilità che anche tra i santantonesi ci sia qualcuno che, poco propenso ad adottare il porta a porta, decida di usufruire dei contenitori che si trovano nel territorio acese, Raneri aggiunge: «Si tratta di cambiamenti che inevitabilmente comportano alcuni disagi per i primi mesi, situazioni che per un’amministrazione si tramutano in vere e proprie battaglie. Ma siamo sicuri del fatto che le persone si abitueranno anche perché – conclude l’assessore – saremo pure noi a effettuare i controlli».
Ma quello di questi giorni non è il primo caso di lamentele da parte del Comune di Acireale. Già due anni fa, infatti, Barbagallo, parlando con i residenti della frazione di Pennisi, dichiarò che a incidere nella poca pulizia delle strade della località erano le abitudini degli abitanti di Santa Venerina. Altro Comune nel quale erano stati tolti i cassonetti. Motivo questo che, peraltro, ha portato la giunta acese a far partire il proprio progetto di porta a porta da Pennisi. «Abbiamo deciso di iniziare da quella frazione per evitare che proseguisse l’abitudine poco civile da parte di residenti di altri paesi di venire a buttare i rifiuti nel nostro Comune», fa sapere l’ufficio stampa acese.
Da Santa Venerina a commentare, stavolta, è il primo cittadino Salvo Greco: «Non ricordo di aver mai ricevuto segnalazioni dal Comune acese – dichiara -. L’auspicio è che a comportarsi così non siano miei concittadini. In ogni caso, per stabilire la provenienza di quei rifiuti bisognerebbe avere dati relativi alle sanzioni comminate».
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