Acireale, commerciante propone ronde anti-migranti Educatrice: «Integrati, vanno pure a pulire le strade»

Una proposta diffusa tramite un post su Facebook, pubblicato durante una calda giornata di agosto; decine di persone che rispondono e l’idea che le ronde anti-migranti a qualche abitante di Acireale non dispiacerebbero. Nasce così la proposta di Marco Garufi, commerciante della cittadina etnea stanco, a suo dire, della sopraffazione attuata da decine di ragazzi di colore nell’area di largo Francesco Vecchio. Uno spiazzo, frequentato ogni giorno da tanti giovani, destinato a punto di raccolta in caso di calamità che il Comune ha sistemato anche per le attività ricreative, dipingendo una piccola pista di atletica e un campo da basket. «Arrivano in quel posto alle 16 e vanno via alle 20, sono circa 30 e non lasciano spazio a nessuno per giocare, compreso mio figlio. Una volta hanno pure palpeggiato una ragazzina», si lamenta Garufi, contattato telefonicamente da MeridioNews. Ma chi lavora coi migranti racconta un’altra storia, fatta di integrazione. E ci sarebbe anche il caso di un’aggressione, sì, ma in senso opposto. 

Lo sfogo di Marco Garufi comincia su Facebook: «Gli extracomunitari ci stanno derubando della nostra terra diventando loro i padroni», scrive. Quando gli chiediamo se non pensa a una deriva razzista rimanda al mittente le accuse: «Non guardo al colore della pelle, io ho anche dipendenti non italiani, ma non si può permettere a queste persone di fare gli arroganti a casa nostra». Garufi conferma telefonicamente anche la sua proposta di istituire delle ronde per controllare la zona dei campetti: «Intendo fare questa iniziativa se le cose non dovessero cambiare, perché la gente è stanca di questa situazione». Gli esempi non si limitano al largo Francesco Vecchio. Il commerciante cita anche la situazione dei semafori, spesso affollati da ragazzi arrivati dall’Africa che lavano i vetri o chiedono qualche spicciolo: «Un mio amico mi ha raccontato che la moglie è stata importunata». A eventuali denunce per molestie, però, non fa riferimento.

La proposta delle ronde sembra trovare in sintonia tanti commentatori del post. In questo caso però si mischiano razzismo e violenza. C’è Leo che invoca «le squadriglie fasciste e l’olio di ricino», con tanto di replica accondiscendente dall’account del negozio dello stesso Garufi. Ma anche Alfio che, forse ispirandosi ai greci di Alba dorata, scrive: «Sono disponibilissimo, lascio pure il lavoro per rompergli le corna, organizziamo motorini, mazze e caschi». Affermazioni alle quali fa da contraltare l’integrazione nel Comune acese dove, secondo altri racconti, i migranti sarebbero ben accolti. «I ragazzi di cui parla il commerciante sono gli stessi che hanno ripulito l’area dalla spazzatura, tolto i tronchi dalle strade dopo la tromba d’aria e che donano il sangue e assistono gli anziani disabili», dice Doriana Zappalà, educatrice dei minori stranieri non accompagnati per la comunità Il mappamondo-Ipab oasi Cristo re

«Sono perfettamente inseriti – continua – ma non possiamo dire che non esistono mele marce, così come ci sono tra i cittadini acesi». Nella zona qualche episodio violento sarebbe avvenuto, ma i giovani stranieri sarebbero stati le vittime e non gli artefici. Due ragazzi africani sarebbero stati presi di mira da un gruppo di circa 30 italiani. Una sorta di spedizione punitiva che avrebbe avuto come destinatario iniziale un migrante, colpevole di avere rivolto un apprezzamento a una ragazza. Il giovane però non è stato trovato e il gruppo avrebbe virato sulla coppia. «C’è bisogno di maggiori controlli – conclude Zappalà -. Non perché ci giocano i ragazzi neri ma perché ci sono tanti giovani». L’area è controllata da alcune telecamere della polizia municipale e, secondo quanto appreso da MeridioNews, le forze dell’ordine avrebbero chiesto l’acquisizione di alcuni filmati.

Dario De Luca

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