Chi ben comincia è a metà dell’opera. Mai detto fu meno appropriato per parlare dell’inizio dei lavori ad Acireale per la realizzazione della pista ciclabile. Da stamani e per i prossimi tre giorni, gli operai del Comune sono all’opera per il rifacimento della segnaletica orizzontale che dovrà prevedere anche la corsia per i cicloamatori. Ma già poche ore dopo l’inizio dei lavori, il web è stato inondato dalle critiche di chi per diversi motivi si dichiara insoddisfatto. C’è chi si limita a sottolineare come la corsia sia «minuscola», chi si concentra sulla pericolosità che ne deriverà per bikers e automobilisti (secondo il progetto, le biciclette scorreranno a destra degli stalli per il parcheggio, con il rischio di vedersi intralciato il passaggio dall’apertura degli sportelli) e chi invece, facendo riferimento al senso unico di marcia, si lascia andare a una battuta: «Quindi se mi dovessi ritrovare a metà corso Umberto e vorrei tornare a Piazza Duomo dovrei fare tutto il giro? E che siamo Nibali?».
Le resistenze maggiori, però, sembrano arrivare dai commercianti, i quali già negli anni passati non mancarono di protestare contro la chiusura del centro al traffico veicolare. In questo caso, il dito sembra essere puntato ancora una volta contro un provvedimento che, a detta di molti, rischia di procurare effetti negativi su un’economia di per sé asfittica: «In questo determinato momento – dichiara Pietro Litrico, la cui famiglia ha un negozio in pieno centro da 38 anni -, con le condizioni veicolari della nostra città, istituire una pista ciclabile non è per niente positivo per il commercio. Sono del parere di creare prima le condizioni ideali, e poi facciamo quello che vogliamo. Ad Acireale, però, si parte sempre dai piedi e non dalla testa!». Il riferimento va alla mancanza di adeguate infrastrutture che migliorerebbero la vivibilità della città, al punto di consentire una riforma della viabilità: «Innanzitutto mancano i parcheggi – continua Litrico – ma poi bisognerebbe pensare all’impianto dell’illuminazione, a un servizio di bus navetta».
Tuttavia, la pista ciclabile in fatto di parcheggi andrebbe a intaccare quella che per molti è un esempio di inciviltà: la doppia fila. Sulla questione, il commerciante si mostra diplomatico: «Posso dire che almeno il 70 per cento dei commercianti non è favorevole alla doppia fila, io stesso non la condivido, però – ammette – serve pure quella in questo periodo di pesante crisi economica». Le conferme del fatto che una parte dei proprietari di attività sarebbe in procinto di protestare per difendere quella che è stata ribattezzata doppia fila veloce arrivano da un ristoratore: «Da più parti – dichiara – ho sentito dire che in molti avrebbero minacciato di restituire le licenze».
Sulla vicenda doppia fila è intervenuto anche l’assessore ai Lavori Pubblici, Nando Ardita, che in un lungo post su Facebook ha scritto: «Non credo che il commercio si possa basare sulla doppia fila. Questo sarebbe l’inizio della fine, anzi sarebbe proprio la fine di un modo di vedere il commercio stesso. Ho potuto comprendere – continua Ardita – nel lontano 2005, la contrapposizione forte alla chiusura del centro storico senza una programmazione seria e responsabile ma basare, oggi, la rovina di un’attività commerciale sul venir meno della doppia fila sarebbe riduttivo e veramente misero, sarebbe la fine di ogni speranza di progresso economico per una città che si rispetti, nessuno che ragioni in maniera oggettiva e sensata può affermare una cosa del genere».
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