Aci Catena, la squadra di calcio contro il Comune Allo stadio Bottino tribune inagibili e bagni distrutti

«Al Bottino va in scena la vergogna di Aci Catena. Grazie amministrazione». Queste le parole che recita lo striscione di protesta che, dalla scorsa domenica, campeggia davanti alla curva deserta, perché ancora inagibile, dello stadio comunale Nino Bottino. Un messaggio a firma dei tifosi dell’Acicatena calcio 1973, squadra che milita nel campionato di Promozione, che segna lo scontro con l’amministrazione comunale. I sostenitori della squadra lamentano la chiusura della curva centrale e evidenziano le criticità che gravano sullo stadio: «Non possiamo che prendere atto delle condizioni di abbandono in cui versa l’impianto – dichiara un tifoso – è impensabile che, dopo quattro anni, il Bottino presenti il settore storico del tifo catenoto ancora inagibile». Scontro inasprito pure dalle foto che sempre qualche tifoso aveva fatto circolare su Facebook nei giorni scorsi, in cui veniva immortalato lo stato fatiscente di alcuni punti della curva e dei bagni. Di fronte a questi fatti, non si è fatta attendere la risposta dell’assessore allo Sport Angelo Russo: «Quella parte dello stadio che è stata fotografata è inagibile e quindi inibita al pubblico – replica a MeridioNews – non si può entrare lì e fare foto». Russo poi chiama in causa la responsabilità della società sui commenti lasciati da alcuni tifosi: «Sotto quel post mi sono state lanciate delle pesanti accuse personali – dichiara -. Quindi in futuro richiameremo la società alla responsabilità oggettiva sulle parole lanciate sui media dai tifosi, secondo la normativa federale».

Tifoseria e amministrazione contro, dunque, mentre in mezzo passano diverse richieste: adeguamento delle tribune, dell’illuminazione e del terreno di gioco. Problemi che erano già stati discussi nella prima uscita pubblica della società lo scorso giugno, quando sembravano essere tanti i buoni propositi di società e l’amministrazione. Specie per quel che riguardava definitivo adeguamento del Nino Bottino. Ma, da giugno a ora, a sentire tifosi e società, poco sembra essere cambiato. Intanto, se prima una parte della tribuna centrale veniva occupata, dallo scorso giovedì è stata completamente chiusa su ordine dei carabinieri al patron della squadra Gaetano Giannetto: «Avevo cercato di tenere aperta parzialmente la tribuna, ma i carabinieri mi hanno ordinato la completa chiusura – afferma Giannetto -. Il settore continua a essere inagibile perché il muro di contenimento che sporge sulla strada è pericolante». Questa parte dello stadio è stata dichiarata inagibile a seguito dell’ultimo controllo svolto dalla commissione di vigilanza. E, nel frattempo, «i bagni sono andati a farsi benedire, perché inutilizzati. Non esiste che facciamo stare lì le persone in queste condizioni».

Adesso l’impianto conta soltanto una tribuna accessibile, anche se i tifosi hanno ugualmente usato la parte in cui non sarebbero dovuti entrare: «Ci siamo messi là tranquillamente, sicuramente abbiamo sbagliato, ma quella tribuna rappresenta il cuore pulsante della tifoseria, ci rispecchiamo in quel settore, lo sentiamo nostro – continua il tifoso -. Se devono chiudere un settore per motivi di sicurezza, dovrebbero pure transennare la strada su cui sporge». Il pensiero poi va all’amministrazione che a giugno scorso aveva assicurato degli interventi in questo senso, sebbene, effettivamente, senza sbilanciarsi con le promesse: «Hanno messo un po’ di terra e fatto degli aggiustamenti – sottolinea –, ma hanno messo una pezza a delle criticità che vanno avanti da anni, cose che non possono sicuramente essere risolte nell’immediato. Rimane il fatto che possediamo uno stadio che può ospitare al massimo 150 persone per una città di 30mila abitanti: credo che tutto ciò sia assurdo».

«Per la tribuna non è stato fatto niente – osserva Giannetto -. Sono state fatte delle sistemazioni al terreno di gioco e sistemata la caldaia degli spogliatoi, quest’ultima a spese nostre che poi verranno scomputate dalle tariffe che versiamo al Comune». La preoccupazione è proprio legata alla tribuna. Che, se indisponibile, limiterà la capienza dell’impianto con una conseguente difficoltà di ospitare tutti i tifosi delle squadre in trasferta: «Il problema di fondo è proprio questo – spiega -. Non so come faremo a fare entrare tutti. Non sappiamo, da società, come ci dobbiamo porre davanti a questa situazione: volevamo istituire più settori per le tifoserie, ma evidentemente non si potrà più fare. Capiamo i tifosi, perché il Bottino è la loro casa, e ne hanno tutto il diritto. Noi attendiamo che il Comune faccia la sua parte».

Il Comune da parte sua dice di aver predisposto, di concerto con la società, degli interventi strutturali: «Abbiamo fatto degli interventi correttivi al terreno per ammorbidirlo, sistemato gli innaffiatoi e entro il mese di ottobre contiamo di potenziare il sistema di illuminazione – afferma Russo -, già sono stati predisposti gli impegni di spesa». Per quanto riguarda l’agibilità della tribuna, Russo non dà tempistiche: «Questo non era un impegno assunto dall’amministrazione. Da parte nostra posso dire che stiamo attendendo l’esito di un bando di 560mila euro in tal senso che prevede la recinzione, la tribuna e l’erba sintetica».

Carmelo Lombardo

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