Una porta chiusa con affisso un foglietto stropicciato. Ecco l’immagine che si presenta davanti a chi vuole accedere alla biblioteca di Aci Catena, in via Vittorio Emanuele, nel quartiere di Santa Lucia. E se al citofono dell’edificio non risponde nessuno, un motivo c’è. Da più di un anno, infatti, l’unico sito librario del Comune non è più attivo, in attesa che possa essere inaugurata la nuova sede del polo, palazzo Riggio. Il palazzo settecentesco, ristrutturato fra il 2008 e il 2009, già da tempo è stato destinato a tale scopo, ma non è dato sapere quando tutto sarà inaugurato. Pochi mesi fa, poi, l’amministrazione del sindaco Nello Oliveri aveva fatto un annuncio a metà fra l’ambizioso e l’azzardato: usare palazzo Riggio per ospitare il Museo Egizio.
Intanto, molti non sembrano essere a conoscenza del fatto che la vecchia biblioteca sia stata definitivamente chiusa. A disorientare gli studenti sarebbe proprio la mancanza di qualsiasi avviso sulla questione. Online, poi, si trovano ancora gli orari di apertura e chiusura. Dal Comune però giungono rassicurazioni. «Dobbiamo semplicemente adempiere alle lungaggini burocratiche», spiega Annalisa Vasta a MeridioNews. Secondo la responsabile a Turismo, sport e pubblica istruzione dell’ente, a far ritardare l’apertura del Palazzo sarebbe la mancanza del certificato antincendio, da far rilasciare dai vigili del fuoco. «Stiamo espletando una pratica che già è stata iniziata, adesso non dipende da noi». Da più di un anno, intanto, Aci Catena è sprovvista di una biblioteca.
Il trasferimento dei volumi da Santa Lucia a Palazzo Riggio fu deliberato l’anno scorso dal commissario straordinario Enzo D’Agata, ex magistrato insediatosi dopo l’arresto del sindaco Ascenzio Maesano. Perché però i vecchi locali sono stati abbandonati e non si è pensato a una sede temporanea della biblioteca? «Il finanziamento ci imponeva di dare il via al trasloco, anche perché sono venuti degli esperti mandati dalla Regione per accertarsi delle condizioni di Palazzo Riggio e fare il collaudo – replica Vasta -. Se non avessimo iniziato, avremmo rischiato di farci bocciare il finanziamento. Non potevamo mantenere una sede temporanea perché non si possono spostare i libri da un posto all’altro». Sulla mancanza di informazioni al pubblico, la responsabile risponde: «Noi abbiamo più volte lasciato un avviso sulla porta della vecchia sede, ma qualcuno si divertiva a staccarlo – sostiene -. Poi è risaputo che la biblioteca non è più lì».
Alle parole della dipendente, fa eco il sindaco Nello Oliveri. «La vecchia biblioteca è chiusa già da prima del mio insediamento – dichiara -. Stiamo facendo il possibile perché palazzo Riggio possa essere aperto tra qualche settimana, al massimo qualche mese». L’edificio settecentesco intanto era stato chiuso per questioni di ordine pubblico e dovrebbe peraltro ospitare anche l’archivio storico. Il sindaco lascia intendere che le responsabilità per la mancata apertura riguardino le precedenti amministrazioni: «Chi ci ha preceduto non ha verificato attentamente la mancanza di documenti. La chiusura del luogo e quindi della biblioteca sono di natura tecnica».
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