Il consiglio comunale di Aci Catena approva una mozione che prevede l’esclusione dall’offerta formativa nazionale La buona scuola della presunta teoria gender. L’atto è stato presentato alla presidenza del senato cittadino dalla commissione Pubblica istruzione ed è stato votato in aula con nove voti favorevoli su 14 consiglieri presenti. A sostenere con forza il documento è il blocco delle forze di maggioranza del centro destra, che si raccoglie intorno al sindaco Ascenzio Maesano. Tra gli ideatori c’è Giuseppe Aleo del gruppo Forza Italia. «In altri Paesi, dove la norma è già in vigore, si è sviluppato un concetto di famiglia diverso dal binomio uomo-donna», spiega. E precisa: «Il nostro partito politico è legato alle radici cristiane e crediamo che l‘insegnamento scolastico deve incentivare valori legati all’idea della famiglia tradizionale, pur nel rispetto di tutte le persone e di tutti gli orientamenti sessuali». Nonostante siano molti gli insegnanti, i dirigenti scolastici e gli psicologi che sostengono l’infondatezza di una teoria che non esiste e non è inserita in alcun punto de La buona scuola.
Un assunto più volte sottolineato da MeridioNews, al quale Aleo replica: «C’è molta disinformazione sulla vicenda. Il decreto proposto dal ministro Stefania Giannini e dal premier Matteo Renzi si rifà a una legge del 2013 che prevede l’abbattimento degli stereotipi di genere». Un nodo che «potrebbe veicolare messaggi ipoteticamente pericolosi per i piccoli, soprattutto in un periodo storico in cui si creano sempre meno famiglie per via della crisi economica e della facilità con cui si può divorziare». E poi: «Il diritto di educare i figli alla sessualità deve spettare ai genitori e non alla scuola». Un’idea che per Aleo non rappresenta un freno ad altre azioni a favore «delle cosiddette coppie di fatto di qualunque tipologia perché Forza Italia ne sostiene i diritti fiscali e quelli legati alla Sanità», si giustifica.
L’iter della mozione, dopo l’approvazione in consiglio comunale, prevede che l’ufficio della presidenza del consiglio inoltri il documento all’assessorato alla Pubblica istruzione della Regione Siciliana e al ministero di competenza. «Con questo atto il consiglio comunale di Aci Catena rischia di portare indietro di almeno 50 anni le lancette dell’orologio di tutta l’Italia», attacca il consigliere di opposizione Gianluca Grancagnolo (Pd). Per il consigliere il documento «rappresenta una chiusura mentale impensabile nel 2015». Anche perché il problema «sta alla base: questo documento non solo non andava votato favorevolmente ma soprattutto non doveva essere presentato», dice Grancagnolo. «Per quanto possa valere l’opposizione si farà sentire anche in altre sedi», conclude l’esponente del Pd.
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