«Non abbiamo ricevuto nessuna notizia a proposito del mantenimento di una carreggiata del viadotto Himera». L’assessore regionale alle Infrastrutture Giovanni Pizzo ha letto oggi dai giornali della possibilità di non abbattere una delle corsie del cavalcavia dell’autostrada Palermo-Catania, chiuso dallo scorso aprile a causa della frana che lo ha investito.
Secondo quanto riportato dal Giornale di Sicilia questa mattina, il sottosegretario Davide Faraone – braccio destro di Matteo Renzi in Sicilia – avrebbe garantito il non abbattimento della carreggiata in direzione Palermo e la possibilità di un suo ritorno in funzione entro il 20 settembre. La decisione sarebbe scaturita a seguito di un sopralluogo avvenuto sabato scorso da parte di due esperti palermitani: il professore Marcello Arici, docente di Teoria e progetto di ponti presso l’università di Palermo e il presidente dell’ordine degli ingegneri della provincia di Palermo, Giovanni Margiotta. Quanto affermato da due professionisti sarebbe stato preso in considerazione dal ministro Graziano Delrio e dal sottosegretario Davide Faraone. È stato poi lo stesso Faraone a far sapere che nel corso del sopralluogo si è deciso di non abbattere la carreggiata.
Contatto telefonicamente da MeridioNews l’assessore Pizzo ha invece riferito di non essere al corrente di nessuna notizia ufficiale. «Domani mi recherò nella sede romana dell’Anas per ottenere nuove informazioni». Pizzo ha fatto presente che, stando alle rilevazioni finora fatte, «risultano troppo pochi gli elementi tecnici per considerare definitivo quanto affermato da Faraone».
In balia degli eventi è il Comune di Caltavuturo, istituzione che per prima ha denunciato i rischi che incombevano sul viadotto. «L’Anas sta assumendo un atteggiamento ostruzionistico nei nostri confronti – spiega Domenico Giannoppolo, vicesindaco della città palermitana -. Abbiamo chiesto circa venti giorni fa di conoscere qual era la soluzione progettuale di questa benedetta bretella, ma allo stato attuale non abbiamo ricevuto le carte. Sono documenti su cui dobbiamo esprimerci perché gli interventi ricadono sul nostro territorio».
L’amministrazione di Caltavuturo ha inoltre esposto dubbi sull’utilità della bretella che dovrebbe nascere come alternativa al transito sul viadotto; timori cresciuti una volta diffusa la notizia della possibilità di ripristino di una delle carreggiate del viadotto autostradale. «Non si capisce a che serve – commenta Giannoppolo – Noi proponiamo che si proceda con la demolizione della carreggiata in direzione Catania, che si verifichi la stabilità della campata che rimane, la si mette sicurezza e che non si proceda con la realizzazione della bretella, ma di una via di fuga. Sarà utile nel caso in cui, in futuro, si possa interrompere di nuovo il transito». Il fenomeno non sarebbe infatti isolato: «Le interruzioni accadono spesso durante l’anno», sottolinea il vicesindaco.
La soluzione proposta dal Comune di Caltavuturo è invece il ripristino della Strada provinciale 24 (Caltavuturo-Scillato), distrutta anch’essa da una frana lo scorso aprile. «Si può stabilizzare la frana a monte per far sì che non si riattivi – ha affermato il vice sindaco -. Può sostituire la bretella, un intervento di cui, nonostante le richieste fatte all’Anas, non abbiamo notizie. C’è un atteggiamento dilatorio nei confronti del nostro Comune che non mancheremo di denunciare alle sedi opportune».
Tornando alla possibilità di non abbattere entrambe le carreggiate del cavalcavia Himera, l’assessore regionale Pizzo spiega: «Lo stato di compromissione delle due carreggiate, verrà stabilito solo dopo la prima fase di demolizione – spiega a Meridionews -. L’intervento verrà separato in due momenti: prima si demolisce la carreggiata in direzione Catania e poi si stabilirà la capacità di allineamento e la stabilità dell’altra. Bisognerà stabilire se il danneggiamento deriva dalla pressione provocata dal peso dell’altra carreggiata, o da altro. Quelli di cui parla Faraone sono indirizzi possibili. Prima si deve procedere alla demolizione». Qualsiasi sia il risultato di questo futuro intervento, Pizzo ha però assicurato: «La bretella si farà comunque, funzionerà come via di fuga». L’assessore ha poi aggiunto: «E’ fondamentale che partano i lavori prima possibile, solo così potremmo dire quando consegneremo l’opera».
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