Si chiamano Alfio e Giusy, sono nati a Catania, alla Cittadella universitaria. Sanno spegnere candeline, afferrano bicchieri, riconoscono i propri simili. E si muovono su tavoli da tre metri per due grazie ad un sofisticato modello matematico che permette loro di fare le scelte migliori per compiere le azioni richieste dai loro creatori. Sono i due robot costruiti dall’Unict-team, la squadra di robotica dell’Università di Catania che da diversi anni gareggia nella competizione internazionale di robotica Eurobot. Anche quest’anno il gruppo capitanato da Corrado Santoro, docente di Informatica, partecipa all’annuale gara che vede sfidarsi squadre provenienti da tutto il vecchio continente.
I loro nomi scientifici sono A_Few e Choosy, «in onore di Elsa Fornero, per dimostrare che gli studenti non sono tutti schizzinosi», spiega uno dei giovani papà dei due robot, Flavio Di Natale. «Per tradizione diamo dei nomi tipicamente siciliani: Tino, Toni, Ciccio, Rosa, Iano. Quest’anno abbiamo scelto Alfio e Giusy». La coppia di robot è già arrivata a La Ferté Bernard, in Francia, per incontrare i concorrenti della ventesima edizione della manifestazione. «Ogni anno gli organizzatori scelgono un tema e, vista la ricorrenza, quello di quest’anno sarà il compleanno». Le azioni richieste a queste piccole meraviglie tecnologiche sono legate quindi al festeggiamento: «Raccogliere e impilare bicchieri, spacchettare regali, spegnere candeline – elenca Di Natale – E poi fare canestro scegliendo tra le palline a disposizione quelle bianche e non quelle colorate, che simboleggiano le ciliegie marce». Punti bonus per quelli che riusciranno a gonfiare i palloncini per la festa.
«I robot sono autonomi, fatti per muoversi da soli, riconoscere e quindi evitare l’avversario». E’ infatti prevista una penalità per la squadra che non rispetta questa fondamentale regola: «Non devono collidere con gli altri». Parte dei creatori di Alfio e Giusy hanno accompagnato le macchine oltralpe. Già superato il primo scoglio, ossia l’omologazione. «Da oggi a domenica si terranno cinque sessioni di qualificazione – spiega lo studente – Le prime 16 squadre passeranno alle fasi finali di domenica».
Il team catanese è l’unico rappresentante italiano in una gara dove si incontrano le eccellenze provenienti da altri paesi. «In Francia, Germania e Belgio, ad esempio, si fanno delle selezioni nazionali, quindi vanno i migliori». Ma i ragazzi siciliani non temono la concorrenza, forti degli ottimi piazzamenti raggiunti negli anni passati. Nel 2009 e nel 2011 la squadra è giunta seconda, quinta l’anno scorso. «I francesi di Rcva sono i nostri nemici per eccellenza», spiega Flavio Di Natale. E la temerarietà i piccoli robot catanesi l’hanno messa in risalto, con la scritta che ha sempre campeggiato sulle macchine in gara. Do you know who are the people?. Il classico Ma tu u sai cu sunu i cristiani?, una vera e propria dichiarazione d’intenti internazionale.
L’esperienza di Unict-team potrebbe sembrare quasi un gioco, ma ha alle sue spalle un grande impegno fatto di studio e sperimentazione a metà tra la matematica e l’ingegneria. «Il lavoro profuso è difficilmente quantificabile. Ma crea dipendenza», afferma sorridendo Flavio. «Ci sono ragazzi che rimandano esami e sessioni di laurea. Io sono uno di quelli – confessa – ma la passione è tanta». Tutto a costo zero: a disposizione dei ragazzi ci sono solo un’aula e la strumentazione. Il resto viene dallo sforzo personale, a cominciare dalle spese di viaggio per partecipare alle gare.
Per partecipare – oltre alla passione per la materia – non servono competenze troppo complesse. Serve l’esperienza, sì, ma non è necessario essere in là con gli studi. «Il team nasce anche con l’idea di mettere le mani in pasta, di impegnarsi». Tranne il docente che coordina il progetto e alcuni collaboratori esterni, ad occuparsi della creazione dei robot sono 15 giovani studenti. Assieme a Di Natale, quest’anno si sono impegnati Corrado Santoro, Santi Passarello, Eugenio Vitanza, Angelo Russo, Mario Marano, Alberto Gugliotta, Adriano Augusto, Emanuela Ventura, Giancarlo Romeo, Salvo Di Liberto, Michele Russo, Gaetano Di Venti, Fabrizio Tata e Paolo Nicotra.
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