«Non ci fermeremo, marciamo per ogni uomo libero». È questo l’intento dei portavoce del comitato No discarica #restiamopuliti di Centuripe che hanno indetto per il 21 dicembre una seconda mobilitazione popolazione per le vie del paese dell’Ennese. Liberi cittadini, associazioni, sindacati e movimenti studenteschi prenderanno parte alla manifestazione con un corteo fino al Comune dove si terrà un sit-in dedicato ai temi del riciclo, del rispetto per l’ambiente e verrà ribadito il no alla realizzazione di una discarica in contrada Muglia, progetto presentato dalla società Oikos.
Lo stesso giorno partirà anche la raccolta firme per presentare una petizione indirizzata al sindaco di Centuripe, Elio Galvagno, e al presidente della regione Sicilia, Nello Musumeci. «La petizione sarà uno strumento imprescindibile per dare maggiore peso al parere popolare ormai unanime», dicono i portavoce del comitato che hanno invitato tutti i partecipanti a indossare una tuta bianca in propilene che rappresenterà la purezza.
Dopo il successo della prima manifestazione, che ha fatto registrare oltre 1.500 presenze, il comitato ha redatto e presentato alla Sovrintendenza un fascicolo per vincolare contrada Muglia, «uno dei pochi ambienti rimasti integri e incontaminati della Sicilia perché lo spopolamento delle campagne, avvenuto nel dopoguerra, ha congelato il paesaggio. Non esistono costruzioni recenti – precisano – e tutte le strutture in pietra, oltre a essere testimoni della storia del mondo agreste siciliano sorgono su colline argillose rimandando ad ambienti tutelati come le Crete Senesi o la Val D’Orcia (in Toscana, ndr): un’armoniosa sintesi tra natura incontaminata e presenza umana». Tutta l’area del monte Pietraperciata, a fondo valle, è già mappata dalla Soprintendenza tra le aree di interesse archeologico del Comune di Centuripe.
Oltre alle abitazioni, sul territorio insistono coltivazioni di cereali, alberi da frutto e ulivi e anche gli imponenti resti di una miniera di zolfo. «Per la sua importanza nella storia mineraria della Sicilia, per le vicende umane che sono state coinvolte, per l’alto valore antropologico, culturale, sociale ed economico la miniera di Muglia merita di essere inserita nell’elenco dei beni culturali da tutelare e interessata da un progetto di recupero e valorizzazione di archeologia industriale».
«Marciamo per il nostro futuro, per ogni uomo che crede ancora in questa Sicilia, in questa terra – concludono dal comitato – Vogliamo che le istituzioni si occupino di noi, che vengano qui a darci garanzie. Ci dispiace, ma non saremo la soluzione a un’emergenza rifiuti che dovrebbe essere trattata in modo più responsabile e con un occhio di riguardo al futuro di questo territorio».
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