Di che pasta è fatto il Palermo? Il viaggio dei rosanero alla ricerca di una precisa identità, iniziato nel 2020, prosegue anche nel nuovo anno. Prima tappa dell’itinerario tracciato nel calendario del 2021 è la gara in programma sabato alle 14,30 sul campo della Cavese. Match valido per la diciottesima giornata del girone C e nel quale la compagine di Boscaglia decima in classifica, partita in pullman giovedì pomeriggio facendo una sosta intermedia in Calabria, sarà chiamata contro il fanalino di coda del torneo a quota 8 punti a trovare subito la medicina giusta per guarire dalle proprie patologie. La più urgente, in relazione appunto alla sfida con i campani, è il mal di trasferta. Problematica evidenziata da uno score deficitario (una vittoria, tre pareggi e tre sconfitte in sette gare disputate) appesantito dal peggior attacco esterno del girone (assieme alla Juve Stabia) con soli quattro gol fatti ed un digiuno che dura ormai da 197 minuti contando, al netto dei recuperi, la porzione della sfida giocata al Menti di Castellammare di Stabia lo scorso 12 novembre a partire dal gol di Floriano più le intere partite successive contro Foggia e Vibonese.
Il calendario, sulla carta, strizza l’occhio ai rosa impegnati contro l’ultima in classifica in una gara obiettivamente alla portata ma la regola secondo cui bisogna fare attenzione alle partite-trappola, a maggior ragione per una squadra come il Palermo che finora non ha fornito garanzie in termini di affidabilità, è sempre valida. Il match in programma allo stadio Simonetta Lamberti presenta più di una insidia. Esempi? La presenza sulla panchina dei padroni di casa di un nuovo allenatore (Maiuri, terzo tecnico stagionale dopo Modica e il timoniere ad interim Facciolo, il 28 dicembre è stato esonerato e sostituito da Sasà Campilongo, ex attaccante rosanero entrato nella storia del club di viale del Fante per avere realizzato cinque gol il 23 ottobre 1994 nella gara vinta in trasferta dai rosanero 7-1 contro il Lecce), e la legge dei grandi numeri in base alla quale i campani (proprio come il Palermo formato trasferta) prima o poi dovranno invertire tra le mura amiche un trend negativo sancito dallo ‘zero’ nella casella relativa alle vittorie e dal fatto che la squadra non segna nel proprio stadio addirittura dal 7 ottobre.
«Ci aspetta una partita tutt’altro che facile – ha sottolineato il tecnico Boscaglia che nei giorni scorsi ha fatto visita assieme al ds Castagnini e in compagnia del presidente Mirri e dell’ad Sagramola ai terreni in cui a Torretta sorgerà il centro sportivo – e il fatto che ci sia un nuovo allenatore che oltretutto conosce bene la piazza rende il match ancora più complicato. Noi, in ogni caso, scenderemo in campo per vincere e fare una grande partita. Sappiamo che possiamo migliorare, e a questo proposito abbiamo lavorato in questi giorni sulle lacune mostrate nel girone di andata, e dobbiamo farlo». Il pari conquistato nel finale nel match prenatalizio con il Bari ha dato al gruppo maggiore fiducia e consapevolezza nei propri mezzi: «Abbiamo disputato una grande gara anche a Vibo, sfida nella quale ci è mancata solo la stoccata vincente. La partita contro il Bari ha confermato che la squadra ha una buona ossatura e una base solida su cui lavorare ma dobbiamo imparare che tutte le partite vanno affrontate nel modo in cui abbiamo affrontato il Bari. Con intensità, determinazione e la consapevolezza che possiamo far male agli avversari in qualsiasi situazione. E’ arrivato il momento di compiere il salto di qualità? Possiamo farlo solo se ragioniamo e lavoriamo da squadra. Il pari di Lucca, al di là del gesto individuale, ci ha consentito di pareggiare perché il gruppo-squadra è stato capace di tenere il risultato in bilico fino alla fine».
Per la sfida contro i biancoblu, intenzionati a riscattare la sconfitta esterna contro la Turris preceduta da tre pareggi di fila e pronti a ripartire con una nuova energia anche in virtù dell’inserimento di nuove pedine come Bubas arrivato nei giorni scorsi in prestito dalla Juve Stabia, i convocati rosanero sono ventuno. Nell’elenco, oltre al lungodegente Almici, non figurano il terzino sinistro Corrado (che non ha ancora completato il processo di guarigione dopo l’infortunio muscolare rimediato a metà novembre), il centrale difensivo Marconi (infortunatosi durante la gara con il Bari e alle prese con una lesione distrattiva di primo grado al gemello mediale destro) e l’esterno offensivo Floriano bloccato da un affaticamento. Il tecnico sembra orientato a confermare il modulo (4-3-3 leggibile anche come 4-1-4-1) proposto nelle ultime due partite. Al fianco di Somma, al centro della difesa a quattro supportata dagli esterni Accardi e Crivello, Lancini è in vantaggio nei confronti di Peretti. In mediana, inoltre, nel ruolo di play Palazzi dovrà fare i conti con le quotazioni in rialzo di Martin che a Carini nell’ultimo allenamento in sede prima della partenza ha agito in cabina di regia con Odjer e Luperini ai suoi lati. In attacco, infine, c’è profumo di titolarità per Lucca, prima punta nel tridente provato giovedì con Kanouté e Valente, favorito in questo caso su Rauti.
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