Dopo la sbarra che si alza e la prima picconata per inaugurare l'inizio dei lavori, il sindaco festeggia la fine della prima parte delle operazioni. «Volevo convincere Oscar Farinetti ad aprire Eataly qui ma non ci sono riuscito», commenta. Intanto i catanesi potranno godersi il completamento dei primi 40 metri. Guarda le foto
Il taglio del nastro al porto: Bianco lo apre alla città «Sopra gli archi a piedi e in bici come a New York»
Catania come Miami, Trieste, Napoli, Genova, Buenos Aires e adesso anche New York. L’idea che il sindaco Enzo Bianco ha del porto etneo e del suo rapporto con la città è quella che viene paragonata ad alcune tra le principali città di mare del mondo. E stamattina nell’elenco è finita anche la Grande mela. L’occasione per il ritorno in pubblico del primo cittadino è il taglio del nastro che in forma ufficiale ha sancito la fine della prima parte dei lavori che riguardano l’eliminazione dei muri di cinta che separano lo scalo portuale da via Dusmet e il quartiere della Civita. «Era un sogno che volevo realizzare. È stata una battaglia incredibile contro la burocrazia, con undici autorità coinvolte per buttare a terra un muro. I catanesi possono entrare e vivere la città e andremo avanti perché l’apertura sia totale». Al posto della vecchia parete ci sono adesso dei muretti più bassi intervallati con degli spazi per l’ingresso a piedi e delle aiuole: «Tutto fatto con i vecchi pezzi che sono stati sistemati».
I prossimi passaggi prevedono l’abbattimento del restante perimetro fino a piazza Paolo Borsellino per un ricongiungimento che «verrà sancito con un concorso d’idee» per la nuova veste dell’area. Per rilanciare la zona il sindaco elenca una lunga lista di cose che ha in mente: «Spero che aprano anche delle attività commerciali come gelatai e bar». Alternative al colpo grosso non riuscito, come conferma lo stesso primo cittadino, ossia l’apertura al porto di Eataly, vetrina delle eccellenze enogastronomie italiane nel mondo ideata da Oscar Farinetti, ex imprenditore del settore elettrodomestici. «Ho provato a convincerlo – spiega il sindaco riferendosi a una passata visita di Farinetti – ma non si farà in questo posto». La sede che in molti avevano ipotizzato come possibile era quella della Vecchia dogana ma l’idea è naufragata. «La priorità di questo posto è, e rimane, comunque la vocazione turistica».
Tra i vari passaggi che vengono snocciolati, compreso l’invito a «innaffiare le piante» che viene rivolto a un collaboratore, c’è la possibilità di spostare la linea ferrata da sopra gli archi della marina per essere sostituita con una zona riservata a pedoni e biciclette. In passato, durante la presentazione dei lavori, l’amministrazione aveva illustrato anche l’idea di realizzare una piscina di acqua salata all’interno del porto «come a Miami Beach» e il collegamento con la pista ciclabile della playa. Lavori finiti nel cosiddetto Patto per Catania firmato dal sindaco e dal presidente del Consiglio Matteo Renzi a fine aprile. In mezzo, tre passaggi ufficiali: la sbarra che viene alzata simbolicamente il 25 aprile, l’inizio dei lavori a inizio ottobre e quello del taglio del nastro oggi.