Forestali, la bozza della riforma pensata da Cracolici Agenzia unica, poche novità per operai e niente gare

«La prima vera riforma del settore». Era il 28 febbraio e alcuni deputati regionali del Partito democratico commentarono così l’approvazione dell’articolo 19 della legge di stabilità, riguardante lo stop del turnover tra i forestali. Blocco delle graduatorie che, stando all’assessore al ramo Antonello Cracolici, avrebbe consentito di fotografare lo stato delle cose, in vista della legge che avrebbe fatto fare lo scatto in avanti a uno dei settori maggiormente messi in discussione, tra le accuse del presidente della Regione Rosario Crocetta e le polemiche sui presunti coinvolgimenti negli incendi delle settimane scorse.

A distanza di quattro mesi – e a meno di venti giorni dal tempo limite che l’Ars si è concessa per approvare la riforma – la realtà vede al momento una bozza di legge uscita dalle stanze dell’assessorato e presentata alle principali sigle sindacali. Primi passi di un iter che nei prossimi giorni dovrebbe portare all’esame del documento da parte delle commissioni di competenza, prima di entrare a sala d’Ercole per la discussione e il successivo voto. Un intervento che, ancora una volta, arriverebbe a dieci anni dal precedente, considerato che le precedenti azioni del legislatore si sono avute nel 1996 e nel 2006.

Ma cosa prevede la riforma? La principale novità è rappresentata dalla nascita dell’Agenzia regionale per le attività forestali, rurali e territoriali, soggetto che andrebbe a sostituirsi al dipartimento Sviluppo rurale e territoriale, istituito nel 2013 per fare le veci di quel dipartimento Azienda regionale foreste demaniali, che sei anni prima aveva preso il posto dell’Azienda foreste demaniali, ente che a suo tempo aveva goduto di un proprio bilancio e di un consiglio di amministrazione. Alle risorse previste nel bilancio regionale, invece, dovrà fare affidamento la nuova agenzia che accentrerà su di sé tutte le attività riguardanti la gestione dei boschi, delle proprietà del demanio e del personale. 

Alla guida dell’agenzia ci sarà un direttore, selezionato tra i dirigenti dell’amministrazione regionale entro il 30 novembre. Fino a tale data, invece, a guidare il neonato ente sarà un commissario nominato dall’assessorato all’Agricoltura. L’agenzia, con sede a Palermo e sedi decentrate nelle province, entrerebbe in funzione a pieno regime con l’inizio del nuovo anno. Ma al netto dell’articolazione della nuova struttura organizzativa, che prevede anche la soppressione dell’Ente sviluppo agricolo (Esa), a colpire è la mancanza, nelle 35 pagine che compongono la bozza, di qualsiasi riferimento alle modalità con cui l’Agenzia dovrà gestire le concessioni demaniali ai privati. Sia per quanto riguarda i terreni che gli immobili.

Non si fa accenno, infatti, a bandi e gare a evidenza pubblica, rinviando qualsiasi specifica a un regolamento da approvare entro 90 giorni dall’entrata in vigore della legge e che dovrà stabilire «le finalità, i criteri e le modalità per l’affidamento in concessione temporanea». Quello delle concessioni è uno dei temi più caldi degli ultimi mesi che, secondo gli inquirenti, avrebbe portato anche all’attentato al presidente del Parco dei Nebrodi Giuseppe Antoci, da due anni impegnato – insieme al sindaco di Troina Fabio Venezia – a fare chiarezza sugli affittuari dei vastissimi terreni sui monti messinesi. E i bandi di gara già nel 2013 erano stati richiesti dal dipartimento Azienda foreste demaniali. 

Altro passaggio interessante è quello riguardante il servizio elicotteri, già citato nella legge del 1996 come servizio essenziale «per migliorare e potenziare la difesa dei boschi» e per il quale si pensava a una dotazione propria di mezzi da parte del Corpo forestale. Con la possibilità, nell’attesa, di affidarsi ai privati, che l’anno scorso sono stati al centro di un’indagine della Procura di Palermo sulla presunta truffa alla Regione per i disservizi tra il 2011 e il 2013. Nel 2014 e 2015, la Regione decise di stipulare un accordo con il Corpo forestale dello Stato, per potere utilizzare gli elicotteri in sua dotazione. Ipotesi percorribile anche con la nuova legge che però prescrive di tornare ai privati «qualora economicamente più vantaggioso».

Infine, capitolo lavoratori. Su questo fronte – il più atteso dalle migliaia di persone che ogni anno prendono servizio a tempo determinato – le novità sembrano essere ancora poco chiare. Se si esclude un cambio della denominazione delle diverse fasce – non più cinquantunisti, centunisti e centocinquantunisti, ma trimestralisti, quadrimestralisti e semestralisti -, per il personale della forestale non sono previste sostituzioni per i lavoratori a tempo indeterminato e per i trimestralisti. Mentre sarà possibile per un trimestralista diventare quadrimestralista, e per questi ultimi – se il caso lo necessita – passare a semestralisti

E mentre dai sindacati arriva la richiesta di un aumento delle giornate lavorative, specialmente per i dipendenti più anziani, nella bozza di legge sono introdotte misure per l’uscita dal lavoro. Tra le possibilità, un voucher dal valore di ottomila euro spendibile nelle agenzie per l’impiego per corsi di formazione alla ricerca di un ricollocamento e una liquidazione da reinvestire per l’autoimprenditorialità


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Il documento è stato presentato nelle scorse settimane alle principali sigle sindacali. Il 28 febbraio era stata annunciata come la prima vera legge capace di cambiare il settore. Per farlo, l'Ars si è data quattro mesi che scadranno il 17 luglio. Nei prossimi giorni verrà discussa nelle commissioni di competenza 

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