Ztl notturna, tutto fermo: il Tar la sospende Parti convocate lunedì, l’opposizione esulta

Bloccata lo stesso giorno in cui sarebbe dovuta entrare in vigore. Il Tar ha sospeso in via cautelare la Ztl notturna dopo il ricorso presentato da Confcommercio contro il provvedimento adottato, tra le polemiche, dalla giunta comunale. Oltre ai rappresentanti dei commercianti anche le opposizioni avevano dato battaglia al sindaco Leoluca Orlando e all’assessore alla Mobilità Giusto Catania per evitare che la misura entrasse in vigore così come era stata decisa. Ma l’amministrazione comunale ha tirato dritto. 

«Le ragioni sono quelle che abbiamo scritto nel ricorso, i motivi sono sei anche se la cosa che salta all’occhio è che il Comune ha agito al di fuori della necessaria programmazione di queste misure  – spiega Alessandro Dagnino, il legale incaricato dai ricorrenti – che sono legittime ed esistono in tutte le parti del mondo ma vengono disposte con larghissimo anticipo. In particolare, l’avvocato rileva che come già avvenuto con la prima edizione della Ztl, che fu censurata dal Tar, anche in questa nuova versione notturna del provvedimento le esigenze fiscali, anche se non espressamente dichiarate e talvolta addirittura negate, sembrano in sostanza prevalere su quelle ambientali. Questa impressione sembra avvalorata anche «dal modo frettoloso con il quale è stata stabilita l’ulteriore restrizione del diritto alla mobilità – aggiunge Dagnino – senza il previo aggiornamento degli atti di programmazione adottati dal Consiglio comunale, circostanza anche evidenziata in sede consiliare con un puntuale ed esplicito documento».

Infatti, sottolinea ancora il legale «servono studi specifici sul territorio anche per verificare se la mobilità privata soppressa dal provvedimento venga sostituita da una adeguata mobilità pubblica. Qualcuno sostiene che ci sono detrattori e sostenitori. Ma qui l’unica presa di posizione è quella del rispetto degli impegni degli imprenditori e della vita delle persone. Hanno chiamato  Confcommercio esercenti terrorizzati che dopo avere speso per ristrutturare e arredare le attività in centro e ora temono di perdere l’investimento. Non si tratta di un problema ideologico o del fatto di non avere la mente abbastanza evoluta. In questo caso non c’entra nulla l’aspetto culturale. Il fatto è che non si possono limitare i diritti, le regole valgono per tutti. Anche per l’amministrazione comunale». 

Il ricorso è stato depositato questa mattina ed è stata fissata la trattazione dell’istanza cautelare davanti al collegio, alla presenza del Comune, il 25 febbraio. I ricorrenti però nel frattempo hanno chiesto e ottenuto che il Tar accogliesse la richiesta di fermare gli effetti della misura sin da subito «dato che il presidente ha riscontrato che sussistono i presupposti di gravità e urgenza – spiega l’avvocato Alessandro Dagnino – e in via cautelare ha sospeso il provvedimento». Lunedì alle 12.30 si è però riservato di sentire le parti in causa. In quella sede potrebbero esserci dei ripensamenti? «È improbabile, ma staremo a vedere», afferma Dagnino. Su questo punto è intervenuto il primo cittadino: «Dal Tribunale Amministrativo è venuto un provvedimento tecnico  – ha detto Orlando – motivato dai tempi stretti fra la presentazione del ricorso e della relativa documentazione e l’avvio della cosiddetta Ztl notturna. Un provvedimento tecnico per altro assunto in assenza di costituzione del Comune». 

Mentre l’assessore alla Mobilità Giusto Catania aspetta ancora di conoscere le motivazioni del Tar, Fabrizio Ferrandelli, leader di +Europa esulta: «Le motivazioni con cui il Tar ha sospeso il provvedimento sono quelle che il sindaco avrebbe dovuto ascoltare in Consiglio comunale. È stata bloccata l’arroganza di chi si sottrae al confronto, prima in Consiglio e poi dal Tar. A volte basta ascoltare». Soddisfazione anche da parte del gruppo consiliare della Lega, capitanato da Igor Gelarda insieme ad Alessandro Anello, Elio Ficarra e Marianna Caronia: «Questa è la dimostrazione che quando si fanno delle scelte sbagliate e non condivise si pagano».

Stefania Brusca

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