Un bando per la ricerca di volontari che a molti ha fatto scattare l’immediato collegamento con le polemiche che si sono scatenate attorno all’Expo e al rispetto della retribuzione lavorativa. Frutto, assicurano gli organizzatori dell’evento catanese, di un fraintendimento del progetto nella sua visione complessiva. È quanto è successo negli ultimi giorni con l’iniziativa lanciata dal festival Zanne che per la sua edizione di luglio 2015 – alla quale parteciperanno musicisti come Franz Ferdinand e Godspeed you – ha avviato il reclutamento di persone disposte ad affiancare lo staff a titolo gratuito.
«Se le parole sudore e impegno non ti impensieriscono», specificano gli organizzatori. Una precisazione che ha fatto storcere il naso a molti. Numerosi i difensori della scelta di Zanne: il reclutamento dei volontari accade anche per altri eventi internazionali come Coachella, Sundance, Glastonbury, Reading. «Non è una questione calata nel contesto in cui viviamo», afferma Andrea Alba, tra quelli che pubblicamente hanno sollevato la questione. «Rispetto l’originalità creativa di quel festival, reputo Zanne un’occasione per questa città – tiene a sottolineare Alba – Ma il problema è a monte. Proponendo una ricerca di volontari, in una città che ha livelli di disoccupazione altissimi, che cultura viene veicolata?», chiede.
A voler sgombrare il campo dalle polemiche è uno degli organizzatori, Nicola Compagnini. «I volontari verranno impiegati nelle attività del mattino, la parte del festival gratuita», afferma. L’evento, infatti, si tiene abitualmente all’interno del parco Gioeni «per restituirlo alla città». Ogni anno alla parte musicale serale – che prevede un biglietto d’ingresso – si affiancano delle iniziative che vanno dalle lezioni di yoga ai corsi di chitarra per bambini. E poi la collaborazione con Emergency, Legambiente, Cooperazione paesi emergenti e Lega per la difesa del cane. Tutto preceduto da un’intensa pulizia dell’area.
«Quest’anno pensavamo di non organizzare queste attività, ma abbiamo voluto insistere. L’esigenza dei volontari nasce da qui». Alla base di quanto successo, dunque, un fraintendimento nato da una mancanza di comunicazione. «Se avessimo immaginato queste reazioni, avremmo specificato tutto». A inviare la richiesta di partecipazione molti ragazzi, provenienti anche da fuori dalla Sicilia. Nel frattempo, «l’evento cresce così tanto che potremmo aver bisogno di loro anche la sera. Quelli che lavoreranno alla parte musicale saranno retribuiti», assicura. Da qui anche l’idea di chiedere agli aspiranti di allegare anche competenze e curricula.
«I festival musicali non sono eventi commerciali – sottolinea Compagnini – Sono eventi in perdita e si incontrano enormi difficoltà, soprattutto se si vogliono garantire qualità nella line up. E in un territorio del genere». E poi precisa. «Qui tutto è in salita e i costi sono altissimi. Ma siamo giunti alla terza edizione del festival e qualcosa si muove. Grazie alla collaborazione fattiva dell’amministrazione comunale che quest’anno, ad esempio, ripristinerà l’illuminazione nel viale che collega l’ingresso di Via Angelo Musco al crocevia del Belvedere. Insomma, il lavoro di tre anni comincia a farsi vedere».
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