Il «giorno del giudizio» si avvicina. Giovedì il Palermo dovrà difendersi in tribunale dalla richiesta di fallimento depositata dalla Procura. Zamparini, pur essendo convinto che i tecnici e i legali riusciranno a smontare le accuse, in un’intervista rilasciata al sito ufficiale non ha nascosto la propria amarezza per gli sviluppi (e soprattutto per l’impatto mediatico) di questa vicenda. «Questa, purtroppo, è una situazione che addolora pesantemente il mio cuore – ha ammesso il patron friulano – dopo cinquant’anni di vita specchiata da imprenditore in questo Paese e dopo quindici anni a Palermo dove ho dato tanto raccolgo queste cose, ma la vita mi ha insegnato che anche le cose negative servono per crescere. Supereremo anche quest’ostacolo, spero solo che sappiano leggere la verità e non le ipotesi fatte da un ex finanziere con una perizia».
«Io non ho nulla contro la Guardia di Finanza e ho anche amici finanzieri ma la loro logica è quella della inquisizione e non quella della realtà delle cose. Siamo sicuri dei nostri conteggi – ha aggiunto – non c’è nessun creditore che bussa alla nostra porta e non c’è nessuno insoluto. Si tratta di una situazione paradossale, sono deluso da questo Paese. Quando c’è qualcosa l’imputato dovrebbe essere avvisato prima e invece nessuno ci ha chiamato per chiedere come stessero le cose. Ce lo chiederà il Tribunale fallimenatre ma ce lo potevano chiedere prima».
L’attualità rosanero, in questo momento, scorre su due binari paralleli. Le incognite relative al futuro della società viaggiano di pari passo con la quotidianità legata ai risultati della squadra. Domani i rosanero torneranno ad allenarsi dopo il pareggio casalingo con il Venezia. Un punto che Zamparini accoglie con moderata soddisfazione: «È stata una buona partita e la squadra ha fornito un’ottima prestazione nonostante le poche occasioni da gol create, sia perché il Venezia non ha praticamente giocato puntando esclusivamente sul contropiede sia perché ci è venuta a mancare una punta come Nestorovski che può fare la differenza».
L’emergenza con la quale ha dovuto fare i conti Tedino durante la marcia di avvicinamento al match con i lagunari proseguirà anche domenica a Bari. «I titolari in mediana saranno tutti fuori (Chochev è infortunato mentre Jajalo e Murawski salteranno la gara per squalifica, ndr) ma sono sicuro che Tedino, molto bravo finora a formare un gruppo compatto, riuscirà a proporre un centrocampo altrettanto valido. Sono fiducioso, andiamo a Bari per vincere. Ci sarà uno stadio pieno? La differenza tra Bari e Palermo la fa il pubblico. A Bari la squadra è seguita da un pubblico numeroso, a Palermo invece c’è un clima ostile. Mi dispiace perché la squadra non merita 4 mila spettatori. Mi auguro che con la nuova proprietà, perché io spero di non essere più presidente anche se con il cuore sarò sempre nel Palermo, la gente torni allo stadio. Per andare in serie A serve la gente, in serie A va tutta la città».
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