Profumo di…record per Roberto De Zerbi. Nell’era Zamparini non era mai successo che un allenatore venisse confermato dopo una lunga serie di sconfitte consecutive? Il tabù sta per essere sfatato. Nel corso di un summit convocato dal presidente rosanero nella giornata di oggi presso la sua villa e al quale hanno partecipato sia il tecnico che il ds Faggiano, l’ex allenatore del Foggia ha ricevuto nuovamente la fiducia della società. Una fiducia ovviamente a tempo determinato e subordinata giocoforza ai risultati delle prossime partite ma, fino a prova contraria e salvo colpi di scena, è ancora De Zerbi il tecnico del Palermo e sarà lui a guidare la squadra nella gara interna contro la Lazio in programma domenica alle 12,30. Il tecnico, dunque, resiste ma Zamparini chiede un’immediata inversione di rotta e, in particolare, «pretende» dei miglioramenti nell’assetto difensivo, vero e proprio tallone d’Achille della formazione rosanero che ha subito 18 gol nelle ultime sei gare culminate con una sconfitta e che si trova al penultimo posto anche nella speciale classifica relativa alle reti al passivo (26 come il fanalino di coda Crotone).
Il deus ex machina in questo caso corrisponde al profilo di Dario Simic, una «carta» funzionale alla conferma dell’attuale tecnico rosanero. L’ex difensore di Milan e Inter, amico sia di Zamparini che di Curkovic (consulente del patron), sarebbe in procinto di entrare nello staff di De Zerbi con compiti specifici relativi proprio alla cura della fase difensiva. Area di competenza che l’attuale presidente dell’Assocalciatori croata ha monitorato nei giorni scorsi in ritiro a Coccaglio al fianco di Zamparini rimanendo, peraltro, favorevolmente impressionato. Il numero uno del club di viale del Fante, complice la presenza sul contratto di De Zerbi di una clausola anti-esonero pari a 500 mila euro, ha deciso di concedere al tecnico bresciano una nuova chance ma nello stesso tempo si è attivato per integrare la struttura tecnica con un uomo di esperienza. I tratti sono quelli di Simic che in questi mesi sta studiando per ottenere la certificazione Uefa Pro di allenatore. De Zerbi è salvo ma è consapevole che un’altra mossa sbagliata potrebbe essere fatale. E sullo sfondo rimane la sagoma di Ballardini, un «fantasma» che continua ad aleggiare (il tecnico ravennate, nei giorni scorsi in città per motivi personali, avrebbe chiesto un biennale per tornare sulla panchina che aveva lasciato ad inizio settembre prima della rescissione) e che potrebbe materializzarsi un’altra volta se la squadra non dovesse uscire dal tunnel della crisi.
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