Zamparini addio, lettera di saluto ai palermitani «Ho amato la città, me ne vado con tristezza»

Dopo sedici anni e quattro mesi finisce a Palermo l’era Zamparini, iniziata il 21 luglio 2002. In una lettera pubblicata sul sito ufficiale l’ormai ex patron rosanero ha voluto descrivere il suo stato d’animo e spiegare le ragioni che hanno determinato il cambio di proprietà. «Pensando solo al futuro della società e al tifo palermitano – esordisce l’imprenditore friulano – ho, con un nodo in gola, firmato la mia uscita dalla Proprietà. L’obiettivo raggiunto era da tempo quello di trovare interlocutori che proseguissero con più mezzi economici il mio lavoro, con traguardi importanti che si possono raggiungere solo con investimenti che, anche per le tristi mie vicissitudini giudiziarie palermitane, io non ero più in grado di fare».

Zamparini, contestato ieri sera prima della partita con il Benevento all’esterno dello stadio attraverso uno striscione e diversi cori dagli ultras della Curva Nord Inferiore, ha sempre detto che avrebbe lasciato la società in mani sicure. A soggetti affidabili in grado, al di là della presenza di situazioni debitorie pendenti, di garantire determinati investimenti e legittimare le ambizioni della città. «Oltre al Palermo, ceduto al prezzo simbolico di dieci euro – spiega – è stata ceduta alla nuova proprietà la società Mepal, proprietaria del marchio, con impegno al pagamento a saldo del credito residuo del Palermo di 22.800.000 che entreranno nelle casse sociali per una garanzia serena di gestione economica. La nuova proprietà londinese metterà in atto, con l’aiuto delle associazioni industriali, le attività necessarie per la costruzione dello stadio e del centro sportivo. Ho già a suo tempo contattato il Sindaco – aggiunge Zamparini – che ha promesso con entusiasmo la sua massima collaborazione al realizzo nei tempi più brevi del progetto».

Terminata la descrizione dei fatti, l’ormai ex numero uno del club rosanero ha iniziato il suo viaggio nella sfera delle emozioni: «Sono triste per le ultime vicende che mi hanno coinvolto, disegnando sui media quello che io non sono: io sono, e tutta la mia vita trascorsa lo testimonia, una persona estremamente onesta, corretta, attiva socialmente e generosa. Ogni volta che scendo a Palermo sento l’affetto e la riconoscenza della gente palermitana; quando cammino in ogni città europea ricevo la dimostrazione di riconoscenza e affetto di tutti i palermitani che sono emigrati in Europa e nel mondo. Riconoscenza per tutti i risultati sportivi che hanno dato al Palermo dopo il mio arrivo un contributo per un’immagine diversa e attinente alla realtà di gente generosa, corretta e con una cultura millenaria. Con la mia gestione ci sono in tutti gli aeroporti del mondo le maglie rosanero e ci saranno sempre anche in futuro. Pur con la diversità di un uomo del Nord ho amato e amo la vostra città ed i vostri costumi. Ogni volta che tornerò vorrei essere accolto come uno di voi. Con profonda tristezza e molto affetto vi saluto».

Antonio La Rosa

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