Ypsigrock, dopo 20 anni arriva il contributo della Regione «Con noi Castelbuono riesce ad attrarre giovani e stranieri»

Praticamente perfetti: 95 su 100. «La perfezione è solo di Nadia Comaneci» sorride Vincenzo Barreca, uno dei due direttori artistici di Ypsigrock – l’altro è Gianfranco Raimondo – che fa riferimento alla celebre ginnasta rumena che all’Olimpiadi di Montreal del 1976 ottenne il massimo punteggio ottenibile alle parallele asimmetriche. E il sorriso di Barreca è quello di tutta l’organizzazione dei uno dei più importanti festival di musica indie-alternative rock. Il motivo è l’agognato riconoscimento economico ottenuto da parte della Regione Siciliana, che finora aveva sempre snobbato il festival che da 20 anni si tiene a Castelbuono con un successo crescente – certificato dalle attenzioni di giornali come Internazionale o The Guardian, nonché dagli apprezzamenti internazionale dei maggiori esperti del settore.

Finalmente, dunque, Ypsigrock viene ritenuto «meritevole di finanziamento», esultano gli organizzatori su Facebook. Tanto da accaparrarsi il primo posto nella graduatoria provvisoria che premia «le manifestazioni ed eventi di grande richiamo turistico» e che «si realizzano nel territorio regionale di riconosciuto valore e grande capacità di richiamo ed intrattenimento» (come recita la circolare n°15043 del 12 giugno 2015, che disciplina una legge regionale del 2002). Una «graduatoria solo provvisoria», sottolinea ancora l’associazione culturale Glenn Gould, «che tuttavia non ci impedisce di sottolineare con soddisfazione un lavoro di selezione e di valutazione, all’interno dello sterminato universo delle manifestazioni organizzate ovunque e in qualsiasi modo in Sicilia, decisamente più attento rispetto al passato».

Mentre si attende di conoscere l’entità del finanziamento, nelle Madonie si festeggia. «Siamo molto contenti – dice Barreca – anche perché chi ci ha seguito si può rendere conto di quello che negli anni è stato costruito. Per lungo tempo siamo stati snobbati, ma questo non ci ha fermato e abbiamo continuato dritti per i nostri obiettivi, raggiungendoli. Oggi questo riconoscimento ci dà sicuramente una sicurezza maggiore per il futuro della manifestazione e per migliorare sempre di più la qualità, perché noi a questo puntiamo». 

E, appunto, nonostante le mancate attenzioni da parte della Regione – che negli anni era diventata praticamente una certezza -, Ypsigrock ha continuato a macinare consensi e pubblici numerosissimi: «Siamo andati avanti con l’autofinanziamento, nel senso che noi fino ad oggi ci siamo fatti forti del nostro pubblico, che ha pagato il biglietto d’ingresso e ci ha permesso di poter continuare. Ogni anno riempiamo la piazza di Castelbuono, e l’unico aiuto che abbiamo ottenuto negli anni, sempre, è quello del Comune. Ma sappiamo tutti quali sono le condizioni degli enti locali, e le giunte madonite ci hanno sostenuto con circa il cinque per cento del costo totale». Con il festival che ha rilanciato d’altra parte Castelbuono e le bellezze delle Madonie. «Per il paese c’è un ritorno molto forte – conferma Barreca – perché noi intercettiamo un flusso turistico che probabilmente non sarebbe mai arrivato dalle nostre parti, soprattutto perché ad esempio la fascia giovanile per una vacanza d’estate magari avrebbe scelto il mare o zone più rinomate. La nostra zona è bellissima, si mangia in maniera spettacolare, ha una natura meravigliosa, però siamo un po’ lontani dal mare e il nostro festival si svolge nel clou dell’estate». 

Sono tante, poi, le persone che magari arrivano esclusivamente per la line upsempre più di richiamo internazionale – che il festival riesce ogni anno a sfornare e che poi scoprono le meraviglie del territorio. «Negli anni abbiamo fidelizzato un bel gruppo di persone – dice ancora il direttore artistico -, grazie al festival hanno potuto conoscere le nostre bellezze e tornano sempre più spesso. Abbiamo visto crescere generazioni di persone, persone che tornano con moglie e figli, e quindi abbiamo attivato sicuramente un circuito virtuoso che ad oggi ha fatto diventare Castelbuono meta di un percorso turistico nuovo e giovane».

Uno dei punti di forza del festival è poi certamente la programmazione: il calendario di quest’edizione, che si terrà dal 9 al 12 agosto, è definito da un bel po’ di tempo (tra i pezzi forti di quest’anno Jesus and Mary Chain, Aurora, The Horrors, Radio Dept e tanti altri) e sono tanti i gruppi che hanno già prenotato interi appartamenti. «I numeri sono molto confortanti, prevediamo un bel flusso di persone. Ad oggi chi vuole trovare un alloggio comodo è meglio che si muova ora, perché Castelbuono rimane un paese, la cui ricettività è in crescita ma che può ancora migliorare. Il programma sta tirando e soprattutto abbiamo un bel dato dall’estero: incrementeremo di molto la presenza straniera. E siamo molto contenti di ciò, anche perché ci piace inserire il festival in quel gotha di manifestazioni che crea un circuito internazionale e col quale continuiamo a collaborare».

Andrea Turco

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