Yeah Yeah Yeahs – Show your bones

TRACKLIST:
1 Gold Lion
2 Way Out
3 Fancy
4 Phenomena
5 Honeybear
6 Cheated Hearts
7 Dudley
8 Mysteries
9 Sweets
10 Warrior
11 Turn Into
12 Deja Vu

Il primo capitolo della discografia dei newyorkesi Yeah Yeah Yeahs (“Fever To Tell” del 2003), nonostante il suo (a dire il vero ben proposto) citazionismo, era riuscito nell’ardua impresa di ottenere pareri favorevoli da parte della critica così come del mercato, ammaliando gli ascoltatori grazie alla strabordante ed a tratti spavalda personalità della leader e vocalist Karen O, un po’ Pj Harvey un po’ Patti Smith un po’ Kim Gordon, e ad una forma canzone di quelle già sentite ma che “non dispiacciono mai”.

Un assalto all’arma bianca che, però, più che tramortire ha lasciato ferite, un conto in sospeso per comprendere bene le reali potenzialità ed inclinazioni compositive della band, un po’ come avere un dieci come prima carta al black jack, con il gioco ancora tutto da costruire ed aperto ad ogni possibile soluzione. Venendo all’episodio più recente, questo Show Your Bones dato alle stampe alla fine del terzo mese del 2006, è un album dalle numerose facciate, ben più variegato del suo predecessore ma proprio per questo più confusionario e decisamente meno uniforme: il “poppeggiante” singolo di lancio Gold Lion, le venature vagamente new wave di Way Out, il sound a tratti etnico di Fancy, il discreto rock n’ roll di Phenomena (brano migliore dell’intero lotto, forse perché più in linea con l’album d’esordio), Honeybear e Cheated Hearts, e poi le “ballatone” Dudley, Sweets e Turn Into, mal riuscite e male interpretate. Karen O coverizza se stessa, eccessiva nell’urlare e nel miagolare senza mai riuscire veramente a graffiare, croce e delizia della band a seconda che le riescano o meno le ammiccanti prove canore di turno.

Poco credibile infine la sessione ritmica, ripetitiva alla nausea e quasi sempre in secondo piano, perfetta espressione degli equilibri della band che vedono alle pelli un Brian Chase “bistrattato” anche dal chitarrista Nick Zinner oltre che dalla Orzolek. Concludendo, “Show Your Bones” non è per nulla l’“asso” che ci si aspettava dalla band, al massimo un deludente e scialbo “quattro”; serve un’altra carta agli Yeah Yeah Yeahs, il ventuno è lontano, facciano il loro gioco, il banco ha tempo e può attendere.

Emanuele Brunetto

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