Wind Shear, l’operazione Enav sfumata

Ricordate la grande antenna ‘Wind Shear’ che avrebbe dovuto essere piazzata nell’aeroporto ‘Falcone e Borsellino’ a due passi da Isola delle Femmine? A riesumare questa vicenda, non certo esaltante, è il parlamentare del Pd all’Ars, Giuseppe Apprendi. Una storia, questa, che si lega al grande ‘casino’ che è scoppiato all’Enav tra affari & appalti.
“Le motivazioni che hanno portato agli arresti i vertici dell’Enav – dice Apprendi – e dei responsabili di altre aziende collegate in qualche maniera allo stesso Ente, se fossero vere, devono fare riflettere sulle società partecipate che, con i soldi pubblici, provvedono ad affidamenti di lavori, con cospicue somme di denaro, eludendo le regolari gare d’appalto”.
Apprendi, che nel parlamento siciliano ricopre la carica di vice presidente della commissione Attività produttive, chiede di “verificare anche la vicenda dell’antenna ‘Wind Shear’, che doveva essere installata all’aeroporto di Palermo con un investimento di 10 milioni di euro”.
“Mi chiedo – prosegue il deputato – se anche le pressioni sull’opinione pubblica circa gli asseriti pericoli che i viaggiatori dell’aeroporto avrebbero corso senza la presenza di quest’antenna, possano essere finite in questi presunti affari loschi”. “Viene voglia di chiedere a coloro che si sono battuti per l’installazione dell’antenna – conclude Apprendi – se hanno preventivamente fatto ricerche per installare nell’aeroporto strumenti alternativi per migliorarne la sicurezza”.