C’è già la data, il 5 dicembre – giorno della riconsegna dei lavori di ristrutturazione della pista dell’aeroporto Fontanarossa – e ci sono già anche i nuovi colori sociali, bianco e blu. Anche il nome è già stato svelato, Aero Linee Siciliane. Per i fondi si attende il parere dell’Istituto finanziario regionale che dovrà valutare la partecipazione della Regione al progetto. Sembrerebbe insomma tutto pronto per il ritorno sul mercato dell’ormai ex compagnia area Wind Jet. Ma a gelare gli entusiasmi a due mesi dall’annunciato rientro è l’Ente nazionale per l’aviazione civile che – con un comunicato ufficiale – dichiara che «ad oggi non è stata presentata allente nessuna istanza né per la ripresa delle operazioni né per il rilascio di una nuova licenza e di un nuovo certificato di operatore aereo. Qualora Wind Jet presentasse una domanda per la ripresa delle operazioni, o per la costituzione di una nuova compagnia – prosegue la nota -, lEnac effettuerà le verifiche approfondite previste dai Regolamenti europei sulla sussistenza dei requisiti economico-finanziari e tecnico-operativi a garanzia della sostenibilità del vettore».
La low cost aveva lasciato a terra migliaia di passeggeri durante la settimana di Ferragosto. Un mese dopo, il 15 settembre, era giunta la notizia del piano di rilancio da attuare attraverso la costituzione di una newco per il 55 per cento nelle mani del patron del Calcio Catania Antonino Pulvirenti e partecipata per il cinque per cento dall’Irfis e per il 40 per cento da un imprenditore della grande distribuzione del Nord Italia. Da più parti si vocifera che a diventare azionista della nuova compagnia sarà la Coop, che proprio in Sicilia ha lanciato un ambizioso piano di conquista del settore alimentare. Il suo ufficio stampa, però, smentisce dicendo che «la notizia è priva di fondamento».
Pulvirenti, in un’intervista rilasciata al quotidiano La Sicilia, ha parlato soprattutto del rapporto interrotto bruscamente con Alitalia e dei piani delle altre compagnie aeree che stanno colmando il vuoto lasciato nelle tratte da e verso l’isola. «Le modalità, le dinamiche e le finalità con cui è stata gestita da Alitalia tutta la vicenda avevano come obiettivo quello di mettere fuori gioco la compagnia siciliana – ha dichiarato l’imprenditore – Se qualcuno aveva ancora qualche dubbio, beh, le dichiarazioni e gli annunci dellAlitalia sono la conferma, quasi quasi direi ufficiale». E proprio sul mancato accordo, fallito per «condizioni aggiuntive di carattere vessatorio che Wind Jet non ha potuto accettare», Pulvirenti ha annunciato anche il ricorso alla magistratura.
Grazie al capitale iniziale di 60 milioni di euro sarebbero quattro gli aerei della nuova flotta in cui verrebbe reintegrato il 40 per cento del personale, adesso in cassa integrazione straordinaria. Secondo le previsioni, la crescita stimata nei primi mesi sia per la flotta che per il personale sarà del doppio entro la prossima estate.
Più complessa la situazione per i passeggeri che vorrebbero riavere indietro i loro soldi per i biglietti non utilizzati in seguito al blocco dei voli cominciato lo scorso 12 agosto e per i creditori. Ricorrendo alla legge sul concordato preventivo, infatti, Pulvirenti potrebbe saldare solo il 35 per cento dei suoi debiti.
[Foto di volawindjet.it]
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