Wind Jet, a mezzanotte si smette di volare «Non possiamo più pagare il carburante»

«L’assistente di volo ideale? Ha abbastanza tempo per stirare per bene la divisa, abbastanza tempo per pettinarsi con cura, abbastanza tempo per andare in palestra, abbastanza tempo per pensare ai fatti suoi. L’assistente di volo ideale ha abbastanza tempo per tutto». Il tono di voce è quello di uno spot pubblicitario e, all’ultima parola, esplode una risata. A dare vita al siparietto è uno steward Wind Jet durante l’assemblea permanente dei lavoratori della compagnia aerea catanese. Sono riuniti da ieri notte davanti ai banchi check-in di Alitalia all’aeroporto Vincenzo Bellini di Catania. Hanno ricevuto neanche un giorno fa la notizia che la trattativa tra la low cost etnea e la compagnia di bandiera è fallita, dopo essersi fermata per giorni su un tira e molla fatto di richieste di Alitalia al proprietario di Wind Jet, Antonino Pulvirenti. E oggi, a mezzanotte, gli aerei sui quali hanno volato per anni smetteranno di decollare.

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Gli ostacoli all’acquisizione della società di Pulvirenti da parte di Alitalia erano cominciati quando l’Antitrust, autorità garante della concorrenza, aveva messo in dubbio la possibilità di dare il via libera all’operazione commerciale. Alla fine, però, aveva dato parere positivo. Un «sì» con qualche condizione: per esempio che Alitalia lasciasse liberi alcuni slot (cioè i diritti di decollo e di atterraggio) in aeroporti di importanza cruciale, come Milano Linate e Roma Fiumicino. A quel punto, erano cominciati i passi indietro della società nazionale. Alitalia aveva annunciato all’Enac, ente nazionale per l’aviazione civile, di non avere più alcun interesse nell’acquisizione. «Potrebbe essere una strategia per fare pressioni affinché l’Antitrust rimoduli la sua decisione su posizioni più morbide», aveva spiegato Carmelo De Caudo, segretario provinciale di Filt-Cgil. O affinché Pulvirenti mettesse sul piatto nuove garanzie. E così era stato. Una settimana fa era arrivata una nuova comunicazione: l’accordo tra Alitalia e Wind Jet era stato trovato, passeggeri e dipendenti erano salvi. Ma il personale della compagnia del patron del Calcio Catania – quelli che sarebbero stati assorbiti dalla nuova società sarebbero stati più di 420 – era scettico: «Altro che San Tommaso – aveva dichiarato una hostess – Io ci crederò davvero solo dopo aver visto la firma ufficiale».

Adesso che è certo che quella firma non arriverà, l’Enac ha reso noto che dal 13 agosto la licenza di operatore di volo, per Wind Jet, sarà sospesa. «Ma non ci sono i soldi per pagare il carburante fino al 13 agosto, quindi con oggi Wind Jet si autosospende e chiude i battenti», dice sconsolata Daniela Lanteri, 34 anni, laureata in Filosofia, da sei anni parte del personale di cabina. Da mezzanotte, la più celebre compagnia aerea low cost di Catania sarà ufficialmente fallita. «Da professionisti, abbiamo continuato a volare – racconta Daniela – Siamo saliti sugli aerei così com’era previsto, e svolgeremo regolarmente il nostro lavoro, finché non sarà finito tutto». I disagi per i passeggeri, quelli ci saranno. «Siamo rimasti con sole cinque vetture utilizzabili, visto che le altre cinque sono rimaste ferme a Malta per la manutenzione», spiega. E così i ritardi e le riprogrammazioni proseguiranno per tutta la giornata. «Stamattina abbiamo bloccato cinque check-in Alitalia, abbiamo causato alcuni ritardi, ma almeno abbiamo ottenuto l’attenzione del prefetto che, fino a questo momento, era stato completamente assente». Le istituzioni, lamentano i lavoratori, nel caso Wind Jet-Alitalia hanno latitato. «Siamo stati abbandonati a noi stessi, perfino la nostra azienda non ha mai neanche comunicato ufficialmente con noi». Le uniche informazioni utili sono arrivate attraverso il sindacato. «L’amarezza è tanta», continua Monia Trigilio, 33 anni, una laurea in Sociologia, da cinque anni in Wind Jet. Mentre racconta la sua storia, un uomo si avvicina: «Dove si firma per darvi solidarietà?», domanda.

Le file ai banchi check-in di Wind Jet sono lunghissime. «Siamo venuti in aeroporto con lo spirito di chi gioca alla roulette», ride un passeggero diretto a Milano. «Voglio fare il check-in ed essere sicuro di partire, poi forse mi avvicinerò ai lavoratori», dice un altro, stessa destinazione ma tono scocciato. Ed è scocciata anche la signora coi capelli rossi diretta a Bergamo: «Vivo là da 27 anni ma sono siciliana, e conosco bene Wind Jet perché è la compagnia alla quale mi sono affidata per tutti i miei viaggi in Sicilia – sospira – Sa, è la più economica». «I disservizi, però, hanno reso ogni tratta un’odissea – conclude – Mi dispiace per i dipendenti, capisco il loro dramma, ma una compagnia così malridotta non ha senso d’esistere in un posto civile».

Intanto Vito Riggio, presidente dell’Enac, dichiara: «I passeggeri che hanno prenotato un volo Wind Jet fino a fine ottobre sono 300mila. Ma – assicura – in queste ore è in corso un’unità di crisi con Alitalia e altre compagnie italiane, con l’operativo Wind Jet in mano, per valutare quali voli si possono tenere. Alitalia, Meridiana e Blue Panorama stanno portando le loro disponibilità, a fronte di un piccolo supplemento da pagare da parte dei passeggeri». Da domani, Meridiana Fly-Air Italy rafforzeranno le tratte da e per la Sicilia relative a Torino, Milano Linate e Verona. E aggiungeranno nuovi collegamenti su Bologna e Roma Fiumicino. Il costo finale, tutto incluso, varierà tra gli 82 e gli 86 euro a tratta.

Luisa Santangelo

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