Pensate a una città come Palermo, piena di luoghi e monumenti unici nel suo genere, e a un concorso fotografico internazionale come quello promosso da WikiMedia Italia. Il risultato è la possibilità di fotografare 27 luoghi simbolo della nostra città e di concorrere al Wiki Loves Monuments Italia, che si svolgerà dall’1 al 30 settembre. Restano pochi giorni, dunque, per inviare gli scatti. Sarà possibile scegliere fra l’Archivio Storico Comunale di via Maqueda e la biblioteca comunale Verde Terrasi con la sua villa, quella di corso Vittorio Emanuele e le biblioteche della Gam e di villa Trabia, inclusi il museo e il parco. In elenco anche villa Niscemi e il suo parco, villa Giulia e villa Garibaldi e, immancabile, il Giardino Inglese. E ancora la chiesa di San Mattia dei Crociferi e quella di Santa Maria dello Spasimo, i due teatri simbolo per eccellenza di Palermo, il Massimo e il Politeama Garibaldi. Tra i palazzi, invece, sono presenti in lista Palazzo delle Aquile, Palazzo Tarallo e Palazzo Galletti di San Cataldo. Concludono l’elenco il Museo Etnografico Giuseppe Pitrè e l’Ecomuseo urbano, ex deposito locomotive Sant’Erasmo, i Cantieri Culturali alla Zisa, Ponte dell’Ammiraglio, Fontana Pretoria e la Città dei ragazzi.
Il concorso nasce nel 2010 in Olanda da Wikimedia Netherland con lo scopo di valorizzare e tutelare i monumenti a rischio, come i famosi mulini a vento. Si trattava, quindi, di fare fotografie e caricarle poi su WikiMedia Commons, che raccoglie tutte le foto presenti su Wikipedia. Un vero e proprio archivio centralizzato. Dal 2011 il progetto si è diffuso in tutta Europa. «Volevamo da subito farlo anche in Italia, ma prima abbiamo dovuto analizzare bene le leggi che riguardano la tutela dei beni culturali e la diffusione di immagini» spiega a MeridioNews Cristian Cenci, referente nazionale del concorso. Dopo una selezione accurata, il progetto è ufficialmente partito anche in Italia nel 2012 e giunge oggi alla quinta edizione. «Qui, rispetto ad altre parti del mondo, non c’è libertà di panorama, nel senso che non c’è il principio secondo cui si possono diffondere le immagini dei beni culturali senza un permesso. Per via del codice urbano – una legge del 2004 inerente alla tutela dei beni culturali e del paesaggio – siamo stati obbligati a chiedere l’autorizzazione a tutti i proprietari dei beni, e quindi a fare un lavoro infinito» continua a dire Cenci.
È necessario, quindi, rivolgersi direttamente alle amministrazioni pubbliche e chiedere di autorizzare ciò che è di loro competenza. Ottenuta la loro adesione, si ottiene il via libera per fotografare i monumenti. L’obiettivo del concorso è valorizzare il patrimonio monumentale italiano. Non mancano, però, le difficoltà: «Sappiamo che manca una mappatura organica in tutta Italia dei monumenti» continua Cenci. Succede addirittura che alcune amministrazioni comunali debbano indagare per capire che cosa sia loro. «Non tutti i Comuni sanno cosa gli appartiene. Una volta scoperto – conclude – le amministrazioni pubbliche e i proprietari dei beni autorizzano i privati cittadini a partecipare». Wiki Loves Monuments, che nel 2011 è stato dichiarato il concorso fotografico più grande al mondo, ha come sponsor Trony e Canon, che ogni anno mettono in palio attrezzature fotografiche e stampanti. Ogni nazione partecipante ha la propria edizione nazionale. Le dieci foto migliori di ogni nazione, poi, concorrono per essere candidate al premio internazionale. Che la partecipazione di Palermo possa aiutarci a riscoprire e rivalutare i nostri tesori? È quello che si spera.
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