Un furto a casa di una donna, avvenuto lo scorso novembre nella zona di Vulcania, commissionato dall’ex marito. Ladri che si arrampicano fino al balcone e svuotano la cassaforte, portando via gioielli e seimila euro in contanti. Ha quasi i contorni della spy story, o forse della soap opera, il caso che la polizia di Catania sostiene di aver risolto negli ultimi giorni. In arresto è finito l’uomo che gli agenti hanno individuato come uno degli esecutori materiali del colpo, il pregiudicato Luca Nicolosi. Il 39enne, assieme ad altri due complici, sarebbe stato assoldato dall’ex coniuge della proprietaria dell’appartamento svaligiato e, per questo, accusato di furto aggravato in abitazione.
Come detto, i fatti risalgono allo scorso novembre, precisamente alla notte tra il 13 e il 14. La donna, di rientro da un viaggio, si era subito accorta di aver subito un furto. Che, però, sarebbe stato strano. L’appartamento non era stato messo a soqquadro e i ladri avevano aperto un solo cassetto, proprio quello in cui erano custoditi i gioielli. Per di più la cassaforte non era stata forzata ma aperta con la chiave, che la signora teneva nascosta. Circostanze che avevano fatto credere sin dal primo momento che il furto fosse stato orchestrato con l’aiuto di qualcuno che conoscesse bene le abitudini della padrona di casa.
Le indagini, condotte dalla Squadra mobile con il coordinamento della procura della Repubblica di Catania, hanno fornito conferme a questa versione. Le intercettazioni avrebbero infatti dimostrato che il colpo era stato commissionato a professionisti del settore dall’ex marito della donna, un medico in attività. L’uomo avrebbe dato a Nicolosi e ad altri due complici le informazioni sugli spostamenti e sulle possibili assenze di casa dell’ex compagna, sulla posizione della cassetta blindata e della chiave nascosta. I tre sarebbero entrati in azione la notte del 13 novembre. Nicolosi si sarebbe introdotto all’interno dell’appartamento arrampicandosi dall’esterno, mentre gli altri avrebbero funto da palo. Dopo aver rotto l’infisso della camera da letto, avrebbe trafugato monili e seimila euro in contanti. Lo stesso Nicolosi avrebbe confessato le sue responsabilità negli uffici della polizia, indicando nell’ex marito la mente del colpo. L’uomo ora si trova al carcere di piazza Lanza mentre all’ex coniuge e ai rimanenti complici è stato notificato un avviso di chiusura indagini per furto aggravato.
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