IL DISEGNO DI LEGGE E’ IN DISCUSSIONE, IN QUESTE ORE, AL PARLAMENTO NAZIONALE. SI VORREBBERO OBBLIGARE GLI ELETTORI, NEI CASI IN CUI E’ POSSIBILE ESPRIMERE PIU’ DI UNA PREFERENZA, A VOTARE UN UOMO E UNA DONNA, PENA L’ANNULLAMENTO DEL SECONDO VOTO. NON E’ UN’ESAGERAZIONE?
Le notizie sono ancora frammentarie. Ma sembra che questa settimana il Parlamento nazionale potrebbe intervenire modificando la legge elettorale, compresa la legge elettorale per il rinnovo del Parlamento europeo. Non si tratta della preferenza di genere, ma di qualcosa di più pressante: l’obbligatorietà, per gli elettori, di esprimere il voto di preferenza per le donne.
Stando a quello che si capisce – non molto, in verità, visto che il provvedimento dovrebbe essere votato dal Parlamento in questa settimana – gli elettori, alle elezioni europee di maggio, se voteranno per più di un candidato, dovranno votare per una donna.
Stando a quello che si capisce dalla lettura dei documenti parlamentari, il voto a una candidata verrebbe reso obbligatorio. Nel caso in cui, ad esempio, un elettore dovesse esprimere due preferenze (alle elezioni europee ogni elettore può votare fino a tre candidati) per due candidati uomini, il primo voto verrebbe considerato valido, il secondo verrebbe annullato. Lo stesso discorso dovrebbe valere nel caso in cui un elettore dovesse votare per due candidate donne. Il voto sarebbe valido ( e meno male!) se l’elettore esprimesse una sola preferenza.
Non sappiamo se, alla fine, sarà questa la legge che uscirà dal Parlamento nazionale. Quello che si capisce è che una legge del genere, oltre a limitare la volontà degli elettori, rischia di incasinare lo spoglio delle schede. Perché in tutte le schede dove gli elettori avrebbero espresso i voti per soli uomini o per sole donne dovrebbero essere parzialmente annullate: passerebbe soltanto il primo voto, mentre il secondo dovrebbe essere annullato.
Il caos sarebbe assicurato. Perché sugli annullamenti e mancati annullamenti delle schede votate pioverebbero un sacco di ricorsi. E’ proprio così necessario questo nuovo ‘bordello’?
Si dice che dietro questa legge ci sia lo ‘zampino’ di alcune donne della sinistra che, con questa nuova trovata, starebbero provando ad assicurarsi il seggio al Parlamento europeo. Vero? Falso? Chissà.
Un fatto è certo: nulla da dire sul fatto che il 50 per cento dei candidati debba essere di sesso femminile. Ma obbligare gli elettori a votare per le donne, nel caso in cui – come alle elezioni europee – è possibile esprimere più di una preferenza, ci sembra troppo. Annullare il voto nel caso in cui un elettore non abbia votato un uomo e una donna ci sembra un metodo profondamente antidemocratico!
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