Vivere e studiare in facoltà

Abbiamo intervistato due studentesse, Caterina, 21 anni e residente a Catania ed Alessandra, 23 anni di Acireale, scoprendo la rispettiva vita universitaria e personale, sottoponendole ad alcune domande.

Caterina

Alessandra

1) Quando trovi il tempo per studiare?
“Ho trovato i libri per studiare !?”, risponde Caterina. Sottolinea comunque il fatto che ancora non ha un’organizzazione dei suoi studi.
2) Riesci a studiare in facoltà?
“Non ho ancora provato a studiare qui.”
3) Ti informi su ciò che succede in facoltà?
“Si. Controllo spesso il sito della facoltà e Step1”. Allora funziona Step1 ! (ndr)
4) Trovi il tempo per te stessa?
“Mi rilasso quando sono sull’autobus e durante le ore libere tra una lezione e un’altra in facoltà”.
5) Quando vedi gli amici ed il ragazzo?
“Riesco a vedermi con il mio ragazzo quando mi viene a trovare qui in facoltà. Sembrano un pò le visite in carcere, quelle con il tempo contato”.
6) Quanto ti costa alzarti la mattina presto per venire in facoltà e tornare a casa la sera tardi?
“Non mi costa molto, ma non gradisco molto il fatto che alcuni professori vengano col loro comodo ad iniziare la lezione, e che bisogna venire all’alba in facoltà per trovare un posto a sedere in aula”.
7) Come trovi il venire in facoltà con l’autobus o l’automobile?
“Non mi pesa più di tanto perchè tanto mi abituerò”.
8) Ti è mai capitato di vedere o fare qualcosa di strano per venire in facoltà?
“L’autobus è un mondo a sè. In facoltà, invece, ho visto alcuni tipi molto strani, anche se credo che questo sia dovuto al fatto che siamo agli inizi e tutto mi sembra un pò strano. Sicuramente mi devo ancora ambientare”.
9) Quanto pensi sia necessario frequentare tutte le lezioni ed i lettorati?
“E’ parecchio necessario. Le lezioni di lingua straniera ed i lettorati soprattutto, anche se ho notato alcuni problemi organizzativi. Spero di poter seguire le lezioni di ogni materia”.
10) Quanto penalizza la stanchezza nei confronti dell’attenzione durante le lezioni?
“Non mi sento stanca durante la giornata, ma se nel pomeriggio ho una lezione che vede il professore in una continua spiegazione di due ore, rischio di addormentarmi ! Devo dire che le lezioni di Storia contemporanea mi sembrano gradevoli, grazie al fatto che il professore ci concede una pausa tra un’ora e l’altra della lezione.

1) Quando trovi il tempo per studiare?
“Tra un buco e l’altro. Preferisco comunque studiare qui e non a casa”.
2) Riesci a studiare in facoltà?
“Adesso si, ma sicuramente prima degli esami studierò a casa”.
3) Ti informi su ciò che succede in facoltà?
“Guardo spesso il sito della facoltà per vedere cosa accade”.
4) Trovi il tempo per te stessa?
“Solamente sull’autobus riesco a concentrarmi su me stessa”.
5) Quando vedi gli amici ed il ragazzo?
“Beh, il mio ragazzo vive a Roma….mentre i miei amici li vedo il sabato sera e la domenica, organizzando magari delle riunioni a casa di qualcuno”.
6) Quanto ti costa alzarti la mattina presto per venire in facoltà e tornare a casa la sera tardi?
“Tanto, soprattutto la mattina. Pregherò affinchè si facciano le lezioni almeno alle 8.30 ! La domenica ormai mi sveglio presto, come se dovessi andare a lezione. Ho l’incubo del risveglio !”.
7) Come trovi il venire in facoltà con l’autobus o l’automobile?
“Credo che me la vedrò brutta quando ci saranno giornate di pioggia. Dal corso Sicilia in facoltà c’è un pò di strada da fare”.
8) Ti è mai capitato di vedere o fare qualcosa di strano per venire in facoltà?
“Capita sull’autobus che qualcuno voglia parlarti. Ormai ho preso pure confidenza con l’autista. Lo vedo alla guida dello stesso autobus sia all’andata che al ritorno”.
9) Quanto pensi sia necessario frequentare tutte le lezioni ed i lettorati?
“Molto, soprattutto le lingue, quando non le conosci. Spero di poter seguire tutto, in particolare al secondo semestre”.
10) Quanto penalizza la stanchezza nei confronti dell’attenzione durante le lezioni?
“Tanto. Verso l’una e mezza o le due mi viene il classico colpo di sonno del dopo pranzo. Per non parlare dopo le sei del pomeriggio! sono a terra! Quando arrivo a casa, già alle 21.30 dormo”. 

Mario Grasso

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