È giovanissima, ma ha già ricevuto apprezzamenti a livello nazionale (vanta, tra l’altro, una partecipazione a “Unoperuno”, programma di Sat2000, e una ” apparizione” su Repubblica.it), è espressione di una delle realtà scolastiche più vivaci della nostra provincia (e non solo ): è RadioTuttiFermi, la radio in podcasting e streaming del Liceo Scientifico di Ragusa. Abbiamo fatto due chiacchiere con il professor Carmelo Ialacqua, responsabile organizzativo della radio, e con Andrea Caruso, redattore e speaker di RadioTuttiFermi.
– Prof. Ialacqua, siete forse la prima scuola ad avere una radio: come è nata quest’idea?
– Abbiamo rivendicato questo primato, sia perché la nostra esperienza di podcasting (cioè, di trasmissioni audio attraverso il web, scaricabili sull’ipod) ha per la prima volta in Italia la fisionomia di una vera radio scolastica, sia perché alcune esperienze precedenti non hanno prodotto in realtà alcun risultato apprezzabile. Qualcuno ha voluto contestare questo primato, ma crediamo che le critiche (pochissime) siano in realtà pervenute da gente con idee confuse e da invidiosi. Per noi, comunque, il problema vero non è il primato del primo posto, quanto piuttosto quello di aver dato luogo, in una scuola del profondo sud (doppio handicap!), ad una esperienza educativa e comunicativa d’avanguardia. Siamo una radio web scolastica molto giovane, con appena 3 mesi di vita, ma per quello che abbiamo prodotto finora, oltre che per l’accoglienza benevola che abbiamo ricevuto in tutta Italia (sul sito del nostro liceo e della radio abbiamo pubblicato un lusinghiero elenco di giornali, tv e siti internet che hanno parlato di noi), possiamo ritenerci un caso unico nel panorama nazionale delle esperienze di podcasting.
– C’è un modello al quale vi siete ispirati?
– Sicuramente le primissime radio universitarie, ma poi anche alcune esperienze americane di podcasting scolastico. Per il resto, stiamo ancora cercando di costruire un modello, di radio informativa e d’intrattenimento, adeguato al modello scolastico italiano. In questo speriamo quindi di svolgere un ruolo di apripista, inventando qualcosa che ancora non esiste.
– Chi decide il palinsesto?
– Il palinsesto si è creato quasi spontaneamente, man mano che gli studenti ed i docenti coinvolti nell’avventura della radio palesavano i loro interessi; si tratta comunque di un palinsesto che cerca di restare vicino alla vita del liceo ed agli interessi degli adolescenti che lo frequentano. Tuttavia il palinsesto non è bloccato, ma è in continuo divenire, almeno finché non raggiunga un giusto assetto, incontrando il favore completo dei nostri ascoltatori.
– Che ruolo hanno i ragazzi nell’organizzazione e nella gestione?
– La radio è praticamente fatta dai ragazzi! Il mio ruolo è attualmente quello di “station manager”, cioè di organizzatore generale della radio, ma sono stati previsti numerosi ruoli di responsabilità ed operativi, attribuiti solo a studenti. Abbiamo creato anche un vero e proprio organigramma (consultabile sul sito della radio, alla voce “Chi siamo”), cercando di esemplarlo sul modello di radio “vere”, in modo da rendere il nostro esperimento più vicino possibile alla realtà comunicativa di tutti i giorni. Tutti hanno un ruolo preciso e tutti sono protagonisti di quello che si fa in radio.
– Da quante persone è formata la redazione? Ne fanno parte altri insegnanti?
– Attualmente collaborano stabilmente circa 20 studenti, di terza e quinta classe; siamo poi solo due i docenti che seguiamo stabilmente i lavori della radio. Per il prossimo anno, però, è previsto un grosso progetto, inserito all’interno del POF (il progetto educativo del liceo), con lo scopo di realizzare una redazione radiofonica fissa, organizzata in maniera giornalistica: gli studenti che parteciparanno alla radio avranno così un riconoscimento anche in termini di credito scolastico. Questo potrà rendere più interessante la partecipazione al progetto ed attrarre quindi più studenti.
– Quali sono i vostri obiettivi e i vostri progetti per il futuro?
– L’obiettivo principale, dal prossimo anno scolastico, è quello di rendere RadioTuttiFermi sempre più radio, il che vuol dire: migliorare la conduzione delle trasmissioni, farsi consigliare da qualche esperto di comunicazione radiofonica e da qualche dj, assumere la guida di un giornalista professionista, monitorare attentamente il gradimento del nostro pubblico. Lo scopo principale resta quindi quello di fare di più e meglio per aumentare sensibilmente gli ascolti: del resto, che radio sarebbe una radio senza ascoltatori?
Andrea ci racconta la sua esperienza alla radio:
– La proposta fattaci dal prof. Ialacqua ci ha subito entusiasmati, abbiamo accolto con grande partecipazione questa novità che ci permette di esprimere le nostre idee per condividerle con gli altri utenti della rete. Inoltre la radio ci dà la possibilità di allenarci a parlare ad un potenziale pubblico e permette di sperimentare nuove tecnologie che entreranno sempre più a far parte della nostra vita quotidiana. Per quanto riguarda noi componenti della redazione che cura la rassegna stampa (io, Bruno Giummarra e Luca Gulino) il tempo necessario per registrare una puntata e renderla disponibile è di circa 2 ore più l’impegno (per noi piacevole) di seguire giornalmente le vicende
nazionali ed internazionali per essere in grado di commentarle: quindi l’impegno della radio è assolutamente conciliabile con quello scolastico. Penso che ogni esperienza è utile per il nostro futuro, e questa in particolar modo perché ci dà l’opportunità di usare le nuove tecnologie che abbiamo a disposizione e ci permette di affinare ulteriormente il nostro spirito critico grazie al confronto con i compagni di redazione e con gli ascoltatori; infine questa esperienza ci abitua a intrattenere un dialogo costruttivo (o distruttivo!!!) e a saper esprimere con chiarezza le proprie idee.
Sito web di Radio TuttiFermi: http://radiotuttifermi.altervista.org/
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