«È stato un vero e proprio agguato quello che i giocatori del Vittoria hanno messo in atto nei confronti dei miei giocatori. Enzo Tornatore, colpito a terra da diversi avversari con calci e pugni, potrebbe avere lesioni interne di particolare rilevanza. Questo non è calcio: è terrorismo». A denunciare la vicenda è la presidentessa dell’associazione sportiva dilettantistica Paternò, Stefania Amato, la quale è pronta a rivolgersi non solo alla autorità sportive, ma anche alla magistratura ordinaria. Perché oggi pomeriggio una rissa in campo, mentre si giocava un match contro la squadra ragusana, è finita in pronto soccorso. E Tornatore, difensore centrale classe 1992, è rimasto ricoverato in prognosi riservata.
«Una partita normale, nel primo tempo in campo non c’è stato nessuno screzio — racconta Amato, ricostruendo quanto avvenuto questo pomeriggio sul campo della squadra ragusana — Stavamo vincendo per una rete a zero, grazie al gol di Scariolo. Negli spogliatoi i giocatori hanno teso un vero e proprio agguato a Enzo Tornatore, picchiandolo a sangue con calci e pugni». «In difesa del nostro tesserato — prosegue Amato — è arrivato il nostro dirigente Alfio Sinatra, il quale si è beccato un pugno in faccia. Nella confusione generale il direttore di gara ha espulso sette giocatori per parte, sospendendo la gara. Io mi chiedo — conclude la presidentessa — come fa l’arbitro a buttare fuori giocatori che ancora si trovavano in campo e non hanno partecipato alla rissa. Se l’intenzione è quella di penalizzare il Paternò a 360 gradi, hanno sbagliato di grosso, perché ci tuteleremo nelle sedi opportune. Ho chiamato al presidente della Lega: chiedo la vittoria per la mia squadra e che nessuno dei miei sette giocatori venga squalificato».
I dirigenti del Paternò hanno già formalizzato una denuncia ai carabinieri del locale comando, fornendo dettagli sull’aggressione e indicando nomi e cognomi di coloro che hanno partecipato alla rissa. Franco Pannitteri, tecnico del Paternò, non nasconde la sua amarezza: «Il tutto è successo nei sottopassaggi. Un giocatore del Vittoria ha dato un pugno a un nostro difensore, quest’ultimo ha reagito. Tornatore era intervenuto per fare calmare le acque, ma otto tesserati del Vittoria lo hanno picchiato senza pietà. I nostri sono intervenuti per dividerli. L’arbitro non ha capito più nulla ed ha iniziato a scrivere a casaccio i nomi dei nostri atleti. Ho l’amara sensazione che la partita sarà data persa per entrambe le squadre e che ai nostri sette tesserati espulsi saranno affibbiate squalifiche pesanti. A questo punto lo dicano chiaramente che il Paternò sta sulle palle».
Il pullman con la comitiva del Paternò ha lasciato Vittoria intorno alle 20 per fare rientro nella città normanna. Tuttavia Enzo Tornatore è rimasto in ospedale in prognosi riservata. Anche il dirigente Alfio Sinatra e il difensore Daniele Genoese hanno fatto ricorso alle cure dei sanitari del locale pronto soccorso.
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