Piano e regolamento pubblicità in arrivo Al lavoro cinque commissioni consiliari

Tornano in pista il piano della pubblicità e il relativo regolamento che disciplinano le concessioni degli spazi pubblicitari ai privati. I due provvedimenti sono stati incardinati in Consiglio comunale con l’obiettivo di approvarli subito dopo Pasqua. Ispirati alle esperienze analoghe di città come Firenze, Milano o Torino, il piano e il regolamento sulla pubblicità sono già passati attraverso molteplici riscritture e confronti con le associazioni di categoria, le aziende e i sindacati.

Sono almeno dieci anni che Palermo deve dotarsi di un nuovo sistema pubblicitario, fra ricorsi in tribunale, autorizzazioni contestate e un giungla di regole nella quale palazzo delle Aquile tenta di mettere ordine da un paio d’anni. Già nel 2013 l’allora assessore alle Attività produttive, Marco Di Marco, aveva rispolverato e rielaborato il piano abbozzato nel 2005 sotto l’amministrazione Cammarata dall’architetto Giacomo Collura, interpellato come consulente per centomila euro. L’anno scorso la nuova inquilina di via Ugo La Malfa, Giovanna Marano, ha messo mano ancora una volta alla delibera cercando di accelerare i tempi.

Servono, però, altri ritocchi, altre limature: ben cinque commissioni consiliari – Attività produttive, Urbanistica, Affari generali, Cultura e Bilancio – stanno lavorando ad alcuni emendamenti che dovrebbero riguardare, ma ci si muove nel campo delle ipotesi, la sicurezza degli impianti, un accorpamento degli 81 lotti previsti e un censimento delle attuali concessioni. Questo a testimonianza di una materia delicata che l’anno scorso ha suscitato non poche polemiche quando Curia, Sovrintendenza e Comune si sono dati battaglia per l’affissione di un telo pubblicitario di 20 metri per 20 sulla facciata della cattedrale, risultato di un accordo tra la stessa Curia e la concessionaria Vat srl. La sponsorizzazione era perfettamente in regola e ha contributo al restauro del portico. Anche la Sovrintendenza aveva dato il suo benestare e, anzi, avrebbe voluto ripetere l’operazione per Porta Nuova, altro bene culturale in grave sofferenza.

Il settore pubblicitario dovrebbe portare nelle casse di palazzo delle Aquile sei milioni di euro, contro gli attuali cinque. Il piano divide i 60.381 metri quadrati di impianti presenti in città in 81 lotti classificati con otto colori diversi: rosso per il centro storico, arancione per l’espansione storica, giallo per l’espansione urbana, azzurro per l’abitato consolidato, rosa per gli impianti sportivi, produttivi e commerciali, viola per nodi e corridoi di scorrimento, grigia per la cittadella universitaria e verde per le zone di riserva. I lotti sono a loro volta raggruppati in 14 blocchi e ogni ditta potrà partecipare a bandi per al massimo due o tre blocchi. La superficie degli impianti è così divisa: 12.693 metri quadrati in gestione esclusiva dell’amministrazione comunale, 34.335 metri quadrati in concessione a soggetti privati, 7.353 per impianti di arredo urbano, seimila per paline e pensiline delle fermate di bus e tram.

Quanto al regolamento, il Comune dovrà rispondere a una richiesta di autorizzazione entro 60 giorni. C’è il via libera alla pubblicità sui monumenti in restauro ma solo per un massimo del 30 per cento del prospetto se si tratta di beni di particolare pregio storico o valore artistico. La percentuale sale al 40 per cento per gli edifici in ristrutturazione. Saranno vietati la pubblicità a luci intermittenti che possa generare confusione o distrazione; il lancio di volantini o la loro apposizione sui mezzi di trasporto; la pubblicità fonica a posto fisso nelle vie e piazze pubbliche, ad eccezione di quella relativa alla diffusione di messaggi di pubblico interesse e di quella consentita nel periodo della campagna elettorale; l’installazione di mezzi pubblicitari e locandine sui sostegni della pubblica illuminazione, sui pali della segnaletica verticale, su ringhiere e balconi.

La città viene divisa in zone normali e zone speciali, dove la pubblicità costerà il 150 per cento in più. Dall’1 giugno al 30 settembre è previsto un ulteriore aumento del 50 per cento per Mondello (uscita Favorita, viale Margherita di Savoia, viale Regina Elena, via Torre di Mondello, piazza Mondello, via Piano di Gallo sino allo Hotel La Torre, via Mondello sino a viale Principe di Scalea, viale Principe di Scalea e tutte le traverse) e Sferracavallo (da via Sferracavallo alla località Marconi confinante con il territorio di Isola delle Femmine).

Il consigliere di maggioranza Antonino Sala è critico sulla «scarsa rilevanza data agli aspetti di sicurezza degli impianti. Le recenti forti raffiche di vento hanno fatto riemergere i problemi inerenti la sicurezza dei cittadini». Per il consigliere «è necessario procedere alla discussione della delibera prima possibile per dare regole certe ai concessionari, all’amministrazione e agli organi di vigilanza e regole più severe sulla sicurezza. Il più delle volte – conclude – si tratta di impianti pubblicitari abusivi nelle concessioni e irrispettosi delle norme di sicurezza».

«Stiamo lavorando alacremente per approvare entro fine aprile quattro delibere di peso», dice il presidente della commissione Attività produttive, Paolo Caracausi di Idv. «Oltre al piano pubblicità intendiamo portare a termine il piano pedonalizzazioni, il regolamento sulla movida e il regolamento unico sui mercati generali, quest’ultimo già a partire dalla prossima settimana». 

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