Vittoria, ci sarà ballottaggio nonostante l’indagine Prefettura: «Elementi non sufficienti sui candidati»

«I tempi sono stretti e comunque non esistono elementi oggettivi che possano far pensare a un intervento». Domenica sera a Vittoria si voterà, anche se all’interno dei seggi gli oltre 50mila aventi diritto dovranno scegliere tra due candidati indagati: Francesco Aiello e Giovanni Moscato. Per entrambi l’accusa è particolarmente grave: voto di scambio con la mafia. Secondo la procura di Catania, che ha avviato l’inchiesta dopo le parole di alcuni pentiti, il consenso elettorale sarebbe stato influenzato dall’intervento della criminalità organizzata. 

A confermare il ballottaggio è la prefettura di Ragusa, che, contattata da MeridioNews, sottolinea come «il procedimento elettorale sia regolato da un quadro normativo molto articolato, che attiene alla disciplina amministrativa». E ciò fa sì che l’iscrizione nel registro indagati, anche per ipotesi di reato così pesanti, non basta per «formulare giudizi su un’operazione di polizia giudiziaria» ancora in divenire. 

Per un intervento da parte dello Stato – i cui poteri sul territorio sono rappresentati proprio dalla prefettura – bisognerà dunque attendere o comunque trovarsi davanti a fatti concreti che al momento non esistono. «Anche un eventuale rinvio a giudizio potrebbe non essere sufficiente per determinare un’azione del ministero degli Interni», commentano dal gabinetto del prefetto.

Attesa che sembra caratterizzare anche la politica, perlomeno quella parte che si interessa, per esplicita competenza, di approfondire le situazioni in cui le influenze della criminalità organizzata potrebbero intrecciarsi con la pubblica amministrazione. «Aspettiamo di saperne di più – dichiara il deputato regionale e componente della commissione Antimafia, Giorgio Ciaccio -. Al momento le attività dell’Ars e delle commissioni sono ferme e quindi posso dire che non ci saranno audizioni nei prossimi giorni». L’esponente del Movimento 5 stelle, tuttavia, esclude che recentemente la commissione Antimafia si sia occupata della politica vittoriese. «Nessun lavoro concreto sulla città ragusana – aggiunge Ciaccio -. Segnalazioni? Potrebbero esserne arrivate, come da altre parti, ma bisogna valutarle con attenzione e distinguere quelle fondate rispetto al semplice chiacchiericcio».

E così ai vittoriesi meno garantisti, domenica sera, per una volta toccherà non solo votare il meno peggio. Ma anche quello meno indagato.

Simone Olivelli

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