Vita dura per i disabili che vogliono andare a mare «Abito di fronte la spiaggia, ma mancano passerelle»

«Ho un fratello su una sedia rotelle, quest’anno non potremo far altro che osservare il mare dalla finestra pur abitando a pochi metri dalla spiaggia». Loredana Fiorenza abita a Castelvetrano insieme ai genitori e al fratello diversamente abile che quest’estate sarà costretto a restare a casa. Chi è costretto su una carrozzina, infatti, non potrà raggiungere le spiagge libere della zona perché l’amministrazione del Comune da poco commissariato per mafia, non ha provveduto ad installare le passerelle lungo l’arenile.

Un disservizio che saranno i disabili a pagare a caro prezzo, costretti, per chi se lo può permettere, a pagare un lido, o a sostenere lunghe e faticose trasferte per trovare un po’ di refrigerio gratuito in riva al mare. «Escludo la possibilità di spostarci in altre zone – dice Loredana – sarebbe troppo faticoso per i mie due anziani genitori e per mio fratello stesso che non può essere trasportato agevolmente». 

All’origine sembra esserci l’assenza di liquidità a disposizione dell’ufficio tecnico, in seguito alla mancanza di inserimento nel bilancio della voce di spesa. «Lo scorso marzo – precisa Fiorenza – avevamo regolarmente presentato la domanda per chiedere al Comune l’installazione delle passerelle. Successivamente ci siamo rivolti ai vigili urbani per far spianare le spiagge di Triscina e Selinunte, ma in quell’occasione il Comune ci ha informato che nessun accesso facilitato per i disabili sarebbe stato invece realizzato. Noi siamo pronti a montare le passerelle in autonomia, rischiando anche un’eventuale denuncia».

Della questione si è interessato anche il Tribunale per i diritti del malato che, tramite il rappresentante Serena Navetta, ha presentato una segnalazione. Secondo Navetta, il Comune non avrebbe approvato nel bilancio la somma (poche centinaia di euro) necessaria per installare le passerelle, e quindi non sarebbe scattata neanche la richiesta di autorizzazione al demanio. Nessun riscontro, su questo aspetta, arriva dall’ente. 

Oltre al danno la beffa. Non esistono più, infatti, i tempi tecnici per avere tutti i permessi, per completare l’iter ci vorrebbero infatti quasi due mesi, ovvero la fine dell’estate. Chi se lo può permettere, potrà usufruire dei servizi offerti dai lidi della zona, già attrezzati per ricevere i clienti diversamente abili. Un’opportunità, seppur a pagamento, che i bagnanti in carrozzina potranno sfruttare.

Andrea Castorina

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