Storia di violenza familiare nel quartiere Brancaccio. Il figlio aveva capito che qualcosa non andava. Lo aveva capito dai sospiri della madre al telefono, dal tono della sua voce, dalle sue omissioni, ma non aveva conferme perché alla donna era impossibile incontralo e parlargli di presenza. Le era vietato dall’ex coniuge della donna che temeva che il figliastro potesse venire a sapere quello che accadeva, motivo per cui anche le loro telefonate erano tenute sotto controllo. Ma ieri pomeriggio qualcosa è cambiato e l’uomo , Antonino Lo Nardo, pregiudicato 59enne palermitano è stato così arrestato con l’accusa di maltrattamenti e stalking nei confronti dell’ex coniuge.
Lo Nardo, in passato era già stato arrestato per il tentato omicidio della sua convivente; una relazione familiare all’insegna della gelosia accecante, presto sfociata in atti di violenza.
Quell’arresto aveva chiaramente determinato l’interruzione del rapporto tra i due, ma, dopo la scarcerazione dell’uomo, nulla è sembrato cambiare. La vittima, come purtoppo accade in questi casi, credendo alle promesse di un ravvedimento dell’ex , ha commesso l’errore di fidarsi di nuovo con il risultato, purtroppo scontato, che le pressioni psicologiche, le minacce di male fisico per sé e per i familiari e le violenze fisiche manifestate con calci e pugni sono tornate a scandire la quotidianità della vittima.
La donna, prigioniera e succube del suo carnefice, ha subito per lungo tempo, le percosse allo spettro della solitudine e non trovando mai il coraggio di denunciare quanto patito in questi ultimi mesi.
Soltanto ieri pomeriggio, la donna ha capito che la situazione non poteva più protrarsi. Lo Nardo aveva stabilito che la coniuge potesse incontrare il figlio (avuta dalla donna da una precedente relazione) solo dietro la promessa che la donna lasciasse con lui aperta un’altra chiamata, così da poter carpire e controllare il contenuto del colloquio.Un sistema escogitato per impedire alla vittima di comunicare al figlio le atroci violenze subite.
Il figlio è, però, riuscito a leggere un bligletto, riportante un’estrema richiesta d’aiuto, che la madre, disperata, gli aveva scritto e così avuto conferma di quel che poensava è riuscito a spronare la genitrice a confessare l’atroce segreto. Insieme, hanno contattato il 113 ed una pattuglia del commissariato Brancaccio, giunta nel luogo segnalato, ha arrestato l’uomo.
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