Vincenzo Spampinato: una pennellata fluida

L’incontro si apre con una breve premessa di Giuseppe Mirabella, responsabile del laboratorio, che ci “presenta” l’ospite: cantante da sempre, semplice nel senso alto del termine, artigiano della musica. Con la sua casa discografica la “Lengi” e il suo produttore, il fratello Pippo, hanno collaborato con i maggiori esponenti della scena musicale nazionale. Spampinato è un’artista a 360 gradi: teatro, mimo, pubblicità e naturalmente musica.

 

“Chiamatemi Vincenzo”, esordisce così, e poi “Ho preparato degli appunti, perché sapete, ho 50 anni e la mia memoria non è più quella di una volta”. Chiarisce subito che questa non sarà una lezione: “Io non sono un professore, preferisco essere considerato ancora un allievo”. Non una lezione quindi ma uno scambio di esperienze, il racconto di una vita piena di incontri importanti e di conoscenze celebri. De Gregori e De Andrè e poi Baudo e Bene, tanti amici, con tante storie alle spalle.

Accende il pc, cerca la parola canzone e dice chiaramente: “Tutte le canzoni sono importanti, non esistono canzonette. Nel nostro ambiente c’è un certo razzismo. Chi fa jazz o musica classica considera il pop come un genere minore. A me non piace il termine canzonette, e infatti in Francia o in Inghilterra, questa parola non esiste. Loro sono più democratici. Io rifiuto il concetto di nicchia, o di settore ristretto”

 

“La musica è libertà, è l’ultima vera libertà che ci è rimasta, la vera autarchia, io ascolto solo quello che voglio”. Una dichiarazione d’amore verso quest’arte, a cui ha dedicato tutta la sua vita.

E continua: “La fantasia è troppo importante, senza la fantasia non esistiamo”. Ci legge un suo scritto dal titolo “Sia…la fantasia!”. Per lui la fantasia è fondamentale, ecco perché consiglia il libro “La grammatica della fantasia” ai ragazzi del laboratorio. “Questo è un testo che non può mancare a chi vuol diventare un buon paroliere”. Poi i ragazzi gli fanno ascoltare una canzone realizzata durante il laboratorio. Spampinato è contento, gli fa i complimenti, gli piace tutto, le parole e la musica. Si ferma pure a dare dei consigli: “Se la rima non c’è, meglio l’assonanza. Non forzate le parole,  non innamoratevi della parola in sé, ma usate la fantasia”.

 

Poi  il cantautore siciliano si sofferma sul concetto di arte, e lo fa a modo suo, raccontando le sue esperienze, i suoi amici: “Un giorno Francesco de Gregori mi disse che esiste una cosa tra la perfezione e lo sgarro, e quella cosa si chiama capolavoro. Carmelo Bene ha scritto il libro ‘Sono apparso alla Madonna’, semplicemente geniale, illuminante, un capolavoro. Ed è questo il punto: di ogni cosa dovremmo farne un capolavoro.”

L’incontro continua tra battute e imitazioni, letture di testi e una proiezione di un concerto di John Cage, l’uomo che inventò il silenzio, e infine un piccola esibizione con il theremin, uno dei primi strumenti elettronici, inventato nel 1920 in Russia.

 

I ragazzi sono entusiasti e l’entusiasmo arriva alle stelle quando Vincenzo Spampinato rivela i “trucchi del mestriere” per scrivere una canzone di successo: la prova del pittore e poi la prova dell’estate.

“Sapete qualé la categoria più canterina del mondo? Gli imbianchini. Quando scrivevamo una canzone, se gli imbianchini la cantavano durante il loro lavoro, allora era un successo. Vi svelo un segreto: quando finivamo di scrivere, cantavamo fingendo di pennellare, e se la pennellata veniva fluida, allora la canzone andava bene!”.

Poi il cantautore ci svela un’altra pazzia dei suoi tempi. Racconta infatti che in pieno inverno, con il freddo e la pioggia, si mettevano ad ascoltare la canzone in spiaggia, per provare se sarebbe andata bene per l’estate.

Insomma Vincenzo Spampinato è un vero artista: bizzarro ma appassionato, fantasioso ma professionale. Anche questa volta il Medialab, con il suo coordinatore Luciano Granozzi e il responsabile Mirabella, ha offerto una grande opportunità agli studenti: imparare divertendosi. Il cantautore sarà ancora ospite della Facoltà di Lingue il 16 marzo, in occasione della chiusura della mostra “Live 80”, dedicata a Francesco Virlinzi. L’invito a conoscere questo fantastico artista è aperto a tutti, non mancate! 

Giorgio Pennisi

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