Vincenzo Balli, l’intreccio vincente di spettacolo e legalità «Tornato in punta di piedi, ma mi sono ripreso la mia vita»

Rimettersi in gioco non è mai semplice per nessuno. Specie se alla tua vita e al tuo lavoro non hai rinunciato volontariamente, ma costretto da circostanze create ad hoc da chi voleva solo truffarti. Ma la storia di Vincenzo Balli sembra essere un’eccezione. Dopo tre anni passati rinchiuso dentro a una camera con la propria famiglia, convinto di essere sotto la protezione dello Stato perché Cosa nostra potrebbe ucciderti, scoprire che non c’è niente di vero sarebbe una batosta per chiunque. E la condanna di chi ha ordito una simile messinscena pur di manipolarti è una vittoria solo a metà, che di fatto non restituisce in toto quello che ti è stato strappato via dall’oggi al domani. Ma spesso si è destinati a tornare sulla strada tracciata in passato. Come è stato per il management e organizzatore di concerti Vincenzo Balli, che dopo anni di lontananza forzata, quel suo mondo originario se l’è ripreso volando basso. «Ho ricominciato in punta di piedi a fare il mio lavoro, meno di due anni fa», racconta oggi. L’occasione arriva per caso, quando un giovanissimo aspirante rapper gli chiede una mano per il suo percorso di stella nascente. Balli mette da parte le prime ritrosie, e alla fine si lascia coinvolgere.

«Io col mondo dello spettacolo e con i concerti avevo chiuso, ma questo ragazzo aveva bisogno di me e della mia esperienza, non ho potuto tirarmi indietro». Lui è Spika, un rapper palermitano appena 19enne arrivato alle finali di Sanremo giovani. E che Vincenzo Balli ha, in un certo senso, preso per mano guidandolo all’interno di un ambiente che non sempre gli è stato riconoscente. «Ho ripreso i contatti con lo spettacolo e nel settore sono stati tutti felici del mio rientro, non me l’aspettavo – rivela -. Stanno nascendo nuove collaborazioni con vecchi colleghi, in cantiere ci sono tantissime idee e progetti, ma subito dopo la fine del mio sequestro, durato anni, da parte di quello stesso mondo e degli organizzatore c’era stato un muro totale». Vicinanza, interesse e supporto arrivano, infatti, solo da pochi colleghi. Da Ilaria Gradella, vice presidente di Assomusica, a Mario Grotta di Live Spettacolo. E c’è anche l’amico fraterno Giovanni Contino, che proviene dal mondo della produzione musicale. E tutti gli altri? «Assenti totali – confessa Balli -. È un mondo particolare, sembra facile a guardarlo dall’esterno, ma in realtà è piuttosto complesso».

Ma non sembra puntare il dito contro nessuno, non ne ha bisogno. «Alla fine lasci una fetta di mercato, una volta che non ci sei più. Come si dice, mors tua vita mea. Poi è chiaro che ci sono rapporti che vanno al di là e altri che riprendono dopo. Continuo a collaborare con Mario Fundarotto, ad esempio, diciamo che ci siamo ritrovati». È un mondo, insomma, che oltre agli importanti successi raggiunti in tanti anni di carriera, gli ha lasciato non poche ferite. Ma che torna puntualmente a bussare alla sua porta, quasi non potesse fare a meno di lui. Fino al recente incarico affidatogli dal Comune di Trabia, che ha fortemente voluto un suo contributo, nominandolo direttore artistico dell’imminente programmazione estiva. «A me piace creare e mi piace la gente, c’è poco da fare – commenta, rivelando che la traumatica esperienza subita lascia i suoi segni solo fino a un certo punto -. Sono contro i posti morti e spenti, e quindi sono sempre pronto a mettermi a disposizione. Mi hanno voluto in occasione della sagra delle nespole, di cui sarò direttore artistico e consulente, anche per organizzare l’estate del territorio, cosa già in essere».

E prima ancora ci sono stati altri importanti eventi che ha curato per un altro Comune marinaro, quello in cui vive, Altavilla. «Si tratta di un paese che meriterebbe molto di più e che non lo ha ancora, malgrado le sue bellezze paesaggistiche. Quello che ho realizzato lì ha avuto subito un grande successo, significa che il paese ha comunque voglia di qualcosa». E a breve toccherà anche a San Nicola l’Arena, dove Balli organizzerà il Summer Fest. «Il piazzale sarà tutto svuotato, per far spazio a un palcoscenico, dove si alterneranno una serie di concerti interi, seguiti da momenti di cabaret – anticipa -. Di notte si continuerà con la musica e il djset, per fare ballare tutti. Ma sto anche provando a far mettere delle attrazioni pomeridiane. Mentre dal porticciolo al Castello di San Nicola monteremo le casette in legno per le degustazioni, le birre artigianali, le esposizioni, che completeranno la passeggiata delle persone. Tutto libero e tutto gratis. Sarà una grande festa per dare il benvenuto all’estate, una cosa che paradossalmente a San Nicola non si è mai fatto. Ma non è un caso isolato, questo vale per la Sicilia in generale. Abbiamo Comuni in dissesto economico o realtà dove a farla da padrone sono soprattutto gli incompetenti».

Non è un mistero, infatti, che nel suo settore come in moltissimi altri ci si imbatta spesso nell’improvvisato di turno, che anziché fare del bene fa solo danno al territorio cui vorrebbe dare un contributo. Eppure basterebbe, oltre alla fondamentale esperienza, un po’ di cura per i dettagli. Mettendo le proprie idee al servizio di una terra che dovrebbe fare, in teoria, delle proprie bellezze e potenzialità la carta vincente su cui puntare, e non certo solo d’estate. «L’idea di riprendere tutto in mano e tornare nel mondo dello spettacolo, per i livelli in cui ero, mi aiuta, mi fa stare bene – continua a dire Balli -. Chi mi ha conosciuto prima del fattaccio mi diceva “hai gli occhi che ti brillano sempre”, sono uno che infatti ha sempre amato ridere e sorridere. Io sono ancora quella persona. Certo, ho l’amaro dentro, mi sarei aspettato una maggiore attenzione da quel mondo di cui facevo parte, che non c’è stata e questa cosa ha fatto molto male», confessa. Lui che ha ripreso a guardare i manifesti pubblicitari solo da poco, e non sempre riuscendo a trattenere qualche lacrima.

«Per anni non sono più entrato in un teatro o in un palasport né sono andato a un concerto. Non riuscivo, proprio perché strappato da quel mondo che mi apparteneva dal ’92, è che non ho voluto lasciare io. Sfido chiunque… Da quasi due anni ho ricominciato a guardare e a creare manifesti, a prendere il telefono, a organizzare. Ora ho di nuovo gli occhi di una volta, quelli che brillavano sempre». Mentre la sua vita professionale, adesso, sembra più ricca che mai, e gli eventi del mondo musicale si danno armoniosamente il cambio con gli appuntamenti sulla legalità, quelli in cui Balli racconta la sua assurda vicenda perché possa essere da esempio. «Io la mia vita me la sono ripresa, eccome». 

Silvia Buffa

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