Tremila euro per un campo giochi al Villaggio Dusmet, il popoloso quartiere della periferia catanese. Il progetto di Addiopizzo è un invito ma anche una sfida rivolta alla cittadinanza, chiamata a partecipare versando la somma. «Sarebbe un gesto significativo dimostrare come le proposte che mirano ad aiutare il territorio siano realizzate con la partecipazione di tutti», spiega a MeridioNews Chiara Barone, portavoce dell’associazione antiracket.
Bastano trecento donazioni da dieci euro, o tremila da un euro e il quartiere tornerà ad avere uno spazio verde attrezzato anche per il divertimento dei più piccoli. «Non è un territorio semplice, né tranquillo. A Catania ce ne sono molti così – dice Barone – Ma da qualche parte dovevamo cominciare». Per la raccolta fondi è stata indicata una piattaforma online che, oltre a spiegare i dettagli dell’opera, permette offerte libere che tornano al mittente nel caso in cui non si raggiunga la somma fissata. «La quota è ampiamente raggiungibile, non solo perché è moderata – aggiunge – Ma perché sostiene un progetto utile, trasparente e concreto».
L’esperimento pilota ha già dato frutti a Santa Tecla, dove è stata riqualificata una zona verde abbandonata. «Adesso è utilizzata come polo di aggregazione giovanile, oltre che per mercatini biologici e altri appuntamenti rivolti ai cittadini». Nel futuro c’è l’idea di replicare l’iniziativa pure negli altri quartieri catanesi in cui si avverte il bisogno di spazi che distraggano i giovani dal richiamo della strada. Proprio per la valenza sociale dell’obiettivo, Addiopizzo si aspetta una risposta importante: «Legalità significa prendersi cura del territorio. Per questo chiediamo, simbolicamente, la partecipazione dei cittadini».
Dei lavori se ne occuperà la stessa ditta, iscritta nella lista Pizzofree, che ha risistemato il parchetto di Santa Tecla. «In un primo momento serve l’impegno di un’impresa specializzata nel settore», spiega Barone. Ma non è escluso, successivamente, il coinvolgimento di scuole e cittadini per abbellire lo spazio verde, una volta completate le opere strutturali. «Entro il 29 giugno contiamo di potere posare la cosiddetta prima pietra». Sarebbe il modo migliore, per i volontari, di festeggiare i dieci anni di attività: «Regalando qualcosa al territorio, e quindi non solo a noi. Ma a tutti noi».
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