Tre sputi, un accerchiamento e l’invito a «parari catanisi». Protagonisti sette giovanissimi di età compresa tra i cinque e i 13 anni. «Una vera e propria baby gang», racconta a MeridioNews una delle ragazze che ha assistito a quella che definisce «una vera e propria aggressione». Il palcoscenico del fatto è la manifestazione tenutasi domenica a villa Pacini e promossa dall’Arcigay di Catania contro l’affossamento del Ddl Zan sull’omolesbotransfobia.
«Dopo avere partecipato alla manifestazione – racconta la ventenne al nostro giornale -, intorno alle 18 ci siamo allontanati dalla folla e ci siamo ritrovati davanti un ragazzino di circa 13 anni». La giovane, che si trovava insieme ad altri quattro amici, aveva già intuito che ci fosse qualcosa che non andasse. «Ci ha chiesto di dove fossimo – spiega -, e io ho invitato i miei amici a non rispondere». Nonostante il suggerimento, però, gli amici «ingenuamente» hanno risposto. «Siamo di Catania», ha detto il gruppo di manifestanti. «Allura a parari catanisi», ha ribattuto il 13enne che pare fosse a capo della gang, accompagnando la risposta con uno sputo in faccia rivolto a un’altra giovane.
«Accanto a lui – continua la 20enne – sono arrivate altre sette persone dai 5 ai 13 anni che ci hanno accerchiato. La mia amica è intervenuta e li ha rimproverati, ma loro hanno continuato a sputarle in faccia e l’hanno palpeggiata». A quel punto il gruppo di manifestanti si è diretto fuori dalla villa con l’obiettivo di chiedere aiuto alle forze dell’ordine. «Ci siamo rivolti ad alcuni vigili urbani – dice la giovane – e loro hanno fatto un giro del parco». Secondo la ricostruzione della giovane anche altre persone domenica pomeriggio hanno ricevuto lo stesso trattamento da parte della baby gang. «Sarebbe stato meglio autorizzare la manifestazione a piazza Università – continua la testimone – Un posto aperto e pieno di bar che forse avrebbe reso più complicata l’aggressione».
Nel frattempo l’associazione Arcigay si è mobilitata per accompagnare la ragazza in questura a sporgere denuncia. «Non appena ci hanno avvisato – spiega Armando Caravini di Arcigay Catania al nostro giornale – l’ho detto al microfono chiedendo alla Digos, presente alla manifestazione, di presidiare meglio villa Pacini». Dopo l’annuncio gli agenti hanno rassicurato i manifestanti e si sono resi disponibili ad accogliere la denuncia. «È disarmante quanto accaduto – chiosa la giovane -, non è un comportamento educato e non mi vergogno a dire che abbiamo avuto paura. Loro erano molto più piccoli di noi ma in troppi e pieni di rabbia».
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