«Venite cà, facciamoci un selfie con le reliquie». L’ironia di alcuni giovani davanti alla fontana della villa Bellini è incontenibile: nel piedistallo a sinistra del getto d’acqua, infatti, sono tornate le papere. Ma sono imbalsamate. Due esemplari di palmipedi posizionati uno di fronte all’altro, silenziosi e immobili. Una coppia di anziani turisti piemontesi le guardano sbigottiti man mano che si avvicinano. «Da lontano – dice il marito a voce alta – mi erano sembrate vere, poi ha cominciato a sorgermi un dubbio perché non starnazzavano e non si muovevano nemmeno quando i piccioni si avvicinavano per importunarle».
Dopo quelle in piume o ossa e quelle in ferro, adesso è il momento di quelle mummificate che non si sa bene nemmeno come ci siano arrivate dentro il giardino al centro di Catania. «Sono delle cose che abbiamo ereditato dalla precedente amministrazione. Sono lì solo momentaneamente, in attesa di potere realizzare la nostra idea di portarci di nuovo quelle vere, come era tanti anni fa – risponde a MeridioNews l’assessore al Verde pubblico Fabio Cantarella – Questo, però, comporta che prima si trovi una persona che se ne occupi a tempo pieno per garantire pulizia e igiene e per evitare che, come già avvenuto in passato, gli animali vengano presi di mira e maltrattati».
Stando a quanto dichiarato dall’assessore, dunque, a volere i pennuti impagliati nella fontana sarebbe stata l’amministrazione guidata dall’ex sindaco Enzo Bianco. «Ma non credo proprio – ribatte tra risatine malcelate Rosario D’Agata, l’allora assessore all’Ecologia – Se le avessimo comprate noi, perché non avremmo dovuto esporle subito? In ogni caso – ci tiene a precisare – io non avrei mai scelto di acquistare e installare due animali finti in quella fontana».
Dagli uffici del Comune non ne sanno nulla. «Ma non è che, per caso, si tratta solo di uno scherzo di cattivo gusto?», nei giorni in cui è esploso il caso Samara. Almeno questa è la domanda che si pongono dagli uffici della direzione Ecologia e Ambiente dell’ente comunale etneo.
Non è certo la prima volta che le papere diventano protagoniste di un giallo cittadino. L’anno scorso, sul basamento di marmo a destra dentro la fontana erano stati posizionati due volatili di metallo che hanno avuto, però, vita breve: rubate poco dopo, delle due installazioni adesso sono rimaste solo le zampette palmate. Il primo mistero irrisolto risale alla mattina del 7 febbraio del 1994, quando i custodi non trovarono più una delle papere (in quel caso vere). Il caso non fu mai risolto e, ancora oggi, molti catanesi si domandano che fine abbiano fatto «le papere della Villa».
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