La festa nazionale de l’Unità è finita, i ministri e Matteo Renzi hanno abbandonato la città di Catania, e la villa Bellini è tornata a essere aperta senza limitazioni o controlli di polizia. Lo scenario che i catanesi hanno trovato al suo interno però sembra non essere quello di sempre, né tantomeno quello ripulito e tirato a lucido della kermesse. Come testimoniano alcuni scatti pubblicati ieri su Facebook, nei viali del parco comunale non è poca la sporcizia lasciata dagli stand degli esercizi economici e da quelli del Partito democratico.
«Semplicemente una questione di tempo – spiega l’assessore al Verde pubblico Rosario D’Agata – stimolerò personalmente gli addetti alle pulizie per effettuare i lavori nel più breve tempo possibile, ma non ci sono danni né problemi di altro tipo». Intanto nell’area centrale del giardino, quella dedicata al palco principale dei Dem, è possibile vedere i tendoni ancora montati ma vuoti al loro interno, pieni di brochure, volantini e gadget che invitano a votare “si” al referendum costituzionale e altri materiali che fanno riferimento al partito del premier.
«Non ho visto le foto, il partito non si occupa di queste cose ma è compito della Oikos. Detto questo, se servirà, noi come cittadini daremo sicuramente una mano – spiega Francesco Laudani, del partito provinciale di Catania – Siamo convinti che la villa debba essere riconsegnata non come prima ma meglio. Considerate comunque che fino a domani il parco è un cantiere perché la ditta che si è occupata dell’allestimento delle strutture ha l’incarico di smontare».
Anche il segretario provinciale Enzo Napoli, appena saputa la notizia,ha voluto verificare di persona le condizioni del parco. «Noi avevamo la concessione fino a domenica, più tre giorni per lo smontaggio delle attrezzature – ha spiegato il segretario a MeridioNews – cosa che si sta attuando in questo preciso momento. Ho parlato con gli operai e mi hanno detto che entro stasera tutti i materiali verranno immediatamente rimossi. La villa – conclude Napoli – sarà lasciata esattamente nelle stesse condizioni di prima».
«I bambini hanno ripreso a giocare nei viali tra auto, camioncini e furgoni e di vigili urbani neanche l’ombra – commenta Giolì Vindigni, membro del comitato No Pua e autore degli scatti – Probabilmente non c’è più nessuno che vale la pena proteggere». Il riferimento è alla presenza delle forze dell’ordine che hanno presidiato l’intera villa per tutte le due settimane di svolgimento della manifestazione. «Non credo che sia stato un vero problema – commenta Laudani – molti habitué della villa ci hanno detto di essere felici non solo delle manifestazioni culturali, ma anche della presenza delle forze dell’ordine. Molte ragazze infatti spesso lamentano di non poter correre in pace e di non sentirsi protette, mentre durante la festa hanno avuto la sensazione opposta».
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