Ha registrato il 33 per cento di ingressi in più rispetto allo scorso anno la decima edizione de Le vie dei tesori che ha portato 210mila visitatori in 90 luoghi aperti nei cinque week end del mese di ottobre. Sono i dati presentati oggi in conferenza stampa a villa Whitaker a conclusione della decima edizione della manifestazione culturale. Un successo che ha avuto una ricaduta economica di spesa turistica in città calcolato dall’osservatorio turistico delle isole europee in 2 milioni e 300mila euro tra alberghi, ristoranti, trasporti e shopping. Sono novanta i siti aperti e riaperti al pubblico, dalle cripte barocche al rifugio della seconda guerra mondiale di piazza Pretoria, dai villini liberty ai monumenti arabo normanni che hanno trasformato Palermo in un museo diffuso. Il sito più visitato è stato la Chiesa di Santa Caterina (concessa in extremis dalla Curia di Palermo) con 11.160 visitatori, insieme all’inedita chiesa della Pinta.
Al secondo posto, con 9663 visite, il villino Florio all’Olivuzza, terzo, palazzo Alliata di Villafranca che ha ricevuto 9362 visite (678 in più rispetto allo scorso anno). Seguono Villa Pottino, con 9161 visite, e l’altro gioiello liberty dei Basile, il villino Favaloro (8216 visite). Lunghe code di attesa anche per visitare il rifugio antiaereo della seconda guerra mondiale sotto piazza Pretoria, che ha registrato 7341 visite. Dei 210mila ingressi di quest’anno, circa 15mila hanno visitato gratuitamente i nove monumenti del sito arabo-normanno durante la notte bianca dell’Unesco. Una delle prime domande fatte agli organizzatori è stata come mai la manifestazione non si estendesse a tutto l’anno piuttosto che riservarla ad un solo mese, «Noi lavoriamo tutto l’anno a questa manifestazione, l’apertura dei monumenti è solo l’ultimo tassello – ha detto Laura Anello, presidente delle Vie dei tesori onlus – Stiamo immaginando di fare una sorta di preview primaverile della manifestazione, anche se per adesso le risorse coprono appena le spese della manifestazione. Il vero successo non sta nell’apertura dei luoghi, dato che molti siti aperti nel nostro circuito sono in realtà visitabili tutto l’anno, ma nella loro messa in circuito e nell’istituzione di un titolo di ingresso unico per le visite».
Main sponsor dell’evento il Gioco del Lotto, grazie al quale cinquemila persone hanno partecipato alle aperture gratuite offerte in 5 dei 90 monumenti compresi. L’oratorio di San Lorenzo e palazzo Asmundo sono stati tra i 30 siti più visitati in assoluto, grazie al Lotto, con 1170 e 1160 persone. Uno dei principali risultati registrati dall’Otie somministrando 1447 questionari ai visitatori non residenti è quello relativo alla capacità dell’evento di generare una nuova domanda: per quasi la metà del campione intervistato, pari al 46%, il festival costituisce l’unica ragione della visita a Palermo. Inoltre, dai dati raccolti, in riferimento alla tipologia dei visitatori è emersa una prevalenza di donne (63%), ed escursionisti e turisti che insieme rappresentano l’80 per centodel campione complessivo. Le stime sono state presentate oggi durante la conferenza stampa conclusiva a villa Whitaker, con tra gli altri, il sindaco, Leoluca Orlando, il presidente del consiglio comunale, Salvatore Orlando, il delegato per i beni temporali della Curia di Palermo, monsignor Giuseppe Randazzo, Maria Elena Volpes, sovrintendente ai beni culturali, e il presidente dell’Otie, Giovanni Ruggieri. «E’ la conferma che Palermo è bella – ha detto il sindaco Leoluca Orlando – che non siamo gli ultimi dei Moicani, ma i profeti del Nuovo mondo, di una nuova Palermo a vocazione marcatamente turistica». A rendere ancor più speciale la manifestazione sono stati i 500 volontari soprattutto studenti universitari.
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