Lavorano senza sosta sindacati, istituzioni locali e committenze per risolvere in tempi brevi la questione dei 574 lavoratori (300 assunti a tempo indeterminato, 274 con contratto a progetto) del call center Qè di Paternò da quasi tre mesi senza stipendi e con l’azienda di Manerbio gravata da oltre sei milioni e mezzo di debiti. Dopo la riunione della scorsa settimana dinanzi alla prefetta Maria Guia Federico, si lavora su due fronti: da una parte l’eventuale cessione della proprietà, con il subentro di nuovi imprenditori magari disposti anche a prendere in affitto il call center ma con il vincolo di mantenere la sede nel Comune etneo; in secondo luogo si cerca di fermare la sofferenza dei personale dipendente con il pagamento di qualche mensilità arretrata.
«Stiamo lavorando affinché aziende nazionali, attive in questo settore, possano essere interessate a rilevare la ditta – spiega il primo cittadino di Paternò Mauro Mangano – Per queste ragioni ho fissato per il 29 luglio un incontro con i soggetti interessati all’attività del Qè. La priorità è la salvaguardia dei posti di lavoro ma sono comunque fiducioso che la vicenda possa risolversi positivamente. Non è nostra intenzione – conclude – allentare l’attenzione».
Intanto ha subìto un improvviso stop il tentativo di liquidare le mensilità arretrate ai lavoratori. Sul punto si accusano reciprocamente la proprietà del call center Qè e la Transcom (società che gestisce per conto di Inps e Inail il servizio agli utenti). Con un fax girato alla prefettura, Qè avrebbe specificato di essere stata fraintesa e che non corrisponde a verità il fatto che la proprietà di Manerbio avrebbe liquidato gli stipendi una volta ricevuto l’acconto (pari a 296 mila euro e bonifico fatto lo scorso 15 luglio) da parte di Transcom sulla fattura di luglio, ma solo a saldo di essa.
Sul fronte opposto c’è Transcom che accusa la proprietà di non rispettare i patti; a tal proposito per evitare ulteriori equivoci la Transcom ha effettuato il saldo della fattura di luglio alla Qè, a condizione che entro il 25 luglio siano saldate le spettanze ai lavoratori. A vigilare ci sono i sindacati Slc Cgil e Cisl Fistel, i cui rappresentanti hanno ancora una volta sottolineato il disagio dei lavoratori che non meno di tre mesi addietro avevano firmato i contratti di solidarietà.
Un uomo è stato ferito con diversi colpi di pistola alle gambe a una mano…
«Forte vento su Catania. Possono verificarsi ritardi e disagi sui voli in arrivo e in…
La polizia in piazza Europa, a Catania, ha sanzionato un 34enne, pregiudicato, che faceva il…
Un evento in una struttura del Settecento, ma mancavano le autorizzazioni. A Randazzo, in provincia…
Qualcuno è entrato nel negozio Master Nuoto di viale del Fante, a Palermo, portando via il…
Ha percorso a piedi e in pigiama un lungo tratto della metropolitana di Catania. Una…