Viale Rapisardi, i lampioni a led lo lasciano al buio Consigliere: «Sono seri i rischi di incidenti e scippi»

«La totale assenza di pubblica illuminazione adeguata aumenta enormemente il rischio di incidenti stradali». È questa la denuncia che arriva dal consigliere comunale, Carmelo Sofia, e che riguarda una delle principali arterie di Catania, viale Mario Rapisardi. «Già da un paio di anni – spiega Sofia a MeridioNews – tutto il quartiere, comprese le stradine limitrofe come via Diaz, via Locatelli, via XXXI maggio, via Cave di Villarà e via Sauro hanno questo grave problema di una illuminazione del tutto insufficiente».

I lampioni dotati di sistema a led che fanno luce solo per pochi metri, sarebbero stati istallati un paio di anni fa. In questo lasso di tempo segnalazioni e lamentele di residenti e commercianti della zona sono state raccolte organizzando «commissioni itineranti per ascoltare le perplessità di chi subisce questa semi-oscurità dovendosi recare a lavoro la mattina presto, prima che faccia giorno, specie in inverno», riporta il consigliere. 

Un sistema di pubblica illuminazione che, stando alla denuncia del consigliere comunale, non funziona come dovrebbe e, negli anni, la situazione è andata peggiorando perché «alla scarsa luce prodotta già dai lampioni a led si deve aggiungere la totale mancanza di manutenzione per quelli che man mano si sono rotti». I rischi concreti sono di diversa natura «dai tamponamenti tra le auto, ai pedoni travolti sulle strisce pedonali, ma anche quello di essere scippati dai borseggiatori favoriti dall’oscurità». 

La scelta dell’amministrazione comunale di dotare la zona del viale Mario Rapisardi di un impianto a led «sicuramente comporta per Palazzo degli Elefanti un notevole risparmio di denaro ma questo non può minare la garanzia di sicurezza per i cittadini catanesi», commenta Sofia che avanza la richiesta di una «immediata sostituzione dei faretti danneggiati e spenti, poi – conclude – chiedo che si intervenga sui lampioni per fare in modo che abbiano una luce artificiale degna di questo nome che possa illuminare ampie porzioni di strada e marciapiedi».

Marta Silvestre

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